Antonella Amapane, La Stampa, 15/2/2009, 15 febbraio 2009
«LA MODA CASTA MI HA GIA’ STUFATO»
Non sta mai fermo. Disegnare moda come un pazzo non gli basta. Produce vino, alleva cavalli, canta, apre club e ristoranti, viaggia di continuo e adesso recita anche nel serial americano «Ugly Betty». Roberto Cavalli a 68 anni ha ancora l’energia di quando era ragazzo. Lo stesso carattere impulsivo. Ancora oggi, quando ha le paturnie monta sull’elicottero che guida come uno scooter da una vita. «Vo’ a fa’ un giro», dice ai suoi e vola via. «Così mi rilasso e torno più contento», racconta ridendo. Due matrimoni, cinque figli, uno zoo in casa (pappagalli, scimmie, cani, gatti, criceti...). La sua è una famigliona dove sgambettano anche tre nipoti. In questi giorni lo stilista è a New York dove ha presentato il libro «Flowers and fighter» (dedicato al vale tudo, la lotta brasiliana a mani nude) con le immagini scattate da Michael Roberts per celebrare i suoi dieci anni di moda maschile. Intanto sta mettendo a punto la collezione per il prossimo autunno-inverno.
Da qualche stagione la sua moda è meno sfacciata. coperta anche la sfilata che presenterà a Milano a marzo?
«Una volta, una giornalista mi ha detto che io non creo solo vestiti, ma sono attento al costume, respiro l’aria dei tempi. Ho dato una svolta al mio lavoro perché si andava in una direzione meno festosa, era il momento di una sensualità più pacata. Comunque, non è detto che l’evoluzione del mio stile continui sulla via del casto. La moda è cambiamento, ma mi pare che tutti se lo scordino. Detesto la prevedibilità, la lascio agli imitatori. Preferisco sorprendere. Starete a vedere».
uno dei rari stilisti etero, che cosa guarda in una donna?
«Non sono feticista, amo le donne per come sono. Potrei dire che mi colpiscono lo sguardo, le gambe, le mani... tutte baggianate. Mi affascina come si porgono. Poi hanno la grande fortuna di poter sedurre mostrandosi. Una cosa fantastica».
Chi le piace?
«Carla Bruni è bella e ha carattere, ma da quando è diventata first lady dimostra 10 anni di più, si veste come una cinquantenne. Victoria Beckham ha stile e intelligenza, è composta con grinta, mi piace. Trovo eccezionale Cindy Crawford, sguardo felino che non invecchia mai».
Si definisce sopra le righe, ma non volgare. Chi e cosa sono cafoni oggi?
«Non voglio cadere in questo tranello, il dibattito sulla volgarità è vecchio. Addirittura Diana Vreeland, esempio di sommo stile, diceva che l’eleganza è semplicità con un tocco di cattivo gusto. Sono le persone a fare la differenza. C’è la donna volgare col tubino nero e l’uomo cafone in giacca e cravatta... Smettiamola di ridurre la moda a regole. Io sono uno spirito libero. L’eccesso mi diverte, mi è servito a rompere gli schemi. Per me ha fatto rima con successo».
E’ vero che vuol vendere?
«No. Ma confermo che è stata avviata una trattativa in esclusiva per la cessione di una quota di minoranza del 15-20 % con il fondo Clessidra (il più grande private equity italiano). Mi aiuterebbe a togliere quella patina di familiarità all’azienda anche se credo che oggi questa caratteristica sia un atout. Un domani Clessidra potrebbe aiutarmi a entrare in Borsa dalla porta giusta».
Ha aperto locali a Dubai e a Firenze in una chiesa sconsacrata. Come padre pensa ci sia un modo di divertirsi meno rischioso per i giovani?
«Il problema è grosso. L’unica soluzione è il buon senso. Nei miei locali c’è un alto standard di controllo per evitare che i ragazzi esagerino. Ai miei figli concedo libertà senza che diventi una scusa per andare oltre».
Quanto ha influito sua moglie Eva sul suo successo?
«Tantissimo. stata lei, tanti anni fa, a darmi la forza di rimettermi in gioco. Eva è la mia parte pragmatica».
Disco e ruolo in tv...
«Sì, parlo bene l’inglese. Tra i personaggi della moda sono considerato uno dei più accessibili e amati dal pubblico: mi fermano per strada, la gente si riconosce in me perché sono spontaneo. Mi hanno chiesto di interpretare me stesso nell’ ultima puntata del serial americano ”Ugly Betty” che girerò in aprile. Dovevo recitare anche in ”Sex and the City” ma non ho avuto tempo. Poi c’è il disco. Il dj Louis Vega ha inciso come sottofondo la mia voce su un brano di Donna Summer. Ma è un gioco».
Lo stilista peggio vestito?
«Io. Metto sempre la stessa giacca nera, ne ho 50 identiche, poi jeans, maglietta scura e stivaletti... Sono il prototipo dell’antimoda. Anche Armani però è sempre uguale. Valentino a volte sembra un manichino... ma non si può dire che sia inelegante».
Fra i colleghi chi stima e chi no?
«Amo i creativi puri, capaci di rischiare: Gaultier, Galliano, McQueen, Kawakubo. Apprezzo la bravura di Azzedine Alaia nel fasciare il corpo, Miuccia Prada per la capacità di rinnovarsi, Armani per la coerenza. Chi non mi piace? Certi italiani troppo arroganti che dovrebbero ricordarsi quando avevano le pezze sul sedere, ma non faccio nomi».
Se dovesse fare un programma tv?
«Sono stanco di quattro derelitti in cerca di fama chiusi in una stanza, o abbandonati su un’isola. Penso che il gioco delle tette e dei culi al vento ogni tre minuti abbia superato ogni limite. Trovo interessanti i talent show, e adoro la satira di ”Striscia la notizia”. Poi il modo di fare informazione di Minoli, ”La storia siamo noi”, ”Voyager”, ma anche l’intrattenimento intelligente di Daria Bignardi e Piero Chiambretti. O il modo in cui Licia Colò racconta la natura. Se dovessi realizzare la mia trasmissione, sarebbe come quelle del National Geographic, piena di esotismo e sorprese, con avventure raccontate da chi le ha vissute».
Idee politiche?
«Sono per la pace, un gandhiano. Né di sinistra, né di destra. Le cose che mi danno più sui nervi sono la maleducazione, l’arroganza e i fascisti. Ho perso mio padre molto giovane, fucilato dai tedeschi nel ”44, e Dio solo sa quanto mi sia mancato. Sono antifascista al 100 per cento».
Secondo lei come veste Berlusconi?
«Ormai Berlusconi ha fatto del suo look un’iconografia. Lo trovo più divertente coi suoi buffi completini da vacanza che in doppio petto. Politica e stile, in Italia, non vanno granché d’accordo».
Grande fan di Obama?
«Obama ha una faccia che sembra nata per rimanere nella storia: ha la capacità di comunicare disegnata sul volto. L’ho incontrato, ha un grande stile. Mi piace quello che rappresenta: la speranza nel futuro».
Negli spot di Vodafone Panariello imita Briatore, però parla fiorentino e in certe battute ricorda un po’ lei...
«Panariello ha ripreso il suo storico personaggio di Naomo, cioè Briatore ai tempi in cui era fidanzato con Naomi… Comunque in molti mi hanno detto che mi fa il verso! E mi diverte da pazzi. Vorrei tanto avere una casa con un fuso orario diverso dalla camera da letto alla cucina…».
L’ultima pazzia?
«Apro il 7 marzo a Parigi un negozio di 5 piani in Faubourg St. Honoré. Se non è una pazzia in tempi di crisi come questi... Ma ci tenevo tanto. Era il mio sogno».