Corriere della Sera, 15/2/2009, 15 febbraio 2009
TE’ VERDE: DAVVERO BENEFICO, MA NE SERVE UN LITRO AL GIORNO
Mentre compie quattrocento anni dal suo primo arrivo in Europa ed è diventato la bevanda più consumata nel mondo dopo l’acqua, il tè, anzi il tè verde, è stato oggetto ultimamente di moltissime pubblicazioni che ne decantano i molteplici effetti salutistici e terapeutici, quasi tutti smentiti o ridimensionati in sede scientifica.
Ma quel che ne resta è di indubbia importanza. Fabio Firenzuoli, docente di fitoterapia clinica all’università di Firenze ci informa sui risultati più recenti: «Le attività farmacologiche del tè verde sono state oggetto di numerose ricerche scientifiche che ne hanno confermate le attività antiossidanti, detossicanti, cardioprotettive e in particolare anticancro dovuta soprattutto al suo contenuto di polifenoli che agiscono sia nella prevenzione sia contro la progressione e diffusione dei tumori maligni. Dal punto di vista della ricerca clinica, è su quello prostatico che esistono le maggiori evidenze circa il ruolo benefico del tè verde. Uno studio epidemiologico prospettico, condotto da Nan Kurahashi del Centro nazionale del cancro di Tokio su circa cinquantamila uomini dal 1990 al 2004 e pubblicato nel 2008, ha dimostrato che il tè verde riduce in modo significativo il rischio di cancro alla prostata. Altri studi recenti confermano che l’impiego dei polifenoli di tè verde nella prevenzione e nella terapia complementare di questo tumore è di importanza rilevante».
Gli studi di farmacocinetica e i risultati clinici convergono nel dimostrare che il tè verde è indicato anche per la prevenzione e per la terapia complementare del cancro al seno come dimostrano, ad esempio, gli studi epidemiologici compiuti due anni fa negli Stati Uniti fa da Charles M. Sun del Cancer Center,
università del Minnesota. Acquisizione di fresca data che non tutti gli oncologi sono disposti a riconoscere.
«Il tè verde», aggiunge Firenzuoli, migliora anche l’efficacia del tamoxifene somministrato alle donne operate di carcinoma mammario, ma ancora a rischio, e attenua la resistenza all’assorbimento di questo farmaco, come rilevano rispettivamente il nutrizionista Marc R. Sartippour dell’università di California e il biochimico Ted D. Way dell’università nazionale di Taiwan». Per attuare in modo "naturale" la prevenzione e la terapia complementare del cancro alla prostata o al seno bisognerebbe bere almeno cinque tazze di tè verde al giorno, un litro circa.
Troppe, anche per il sommarsi non salutare del loro contenuto di teina (caffeina) e la mancanza di praticità per coloro che lavorano fuori casa. «La somministrazione razionale consiste nel prendere un estratto standardizzato in polifenoli del tè verde sotto forma di compresse prescritte dal medico alla dose media di 200-600 milligrammi al giorno», consiglia Firenzuoli.