Financial Times, 13 febbraio 2009, 13 febbraio 2009
General Motors e Chrysler stanno tagliando tutte le possibili spese per soddisfare le condizioni per ottenere il prestito da 17,4 miliardi di dollari dal Tesoro americano
General Motors e Chrysler stanno tagliando tutte le possibili spese per soddisfare le condizioni per ottenere il prestito da 17,4 miliardi di dollari dal Tesoro americano. La prima rinuncia è stata quella alle flotte aeree aziendali. I manager di Detroit si lamentano sempre più di avere perso uno strumento utile come i jet privati: prima potevano visitare due o tre stabilimenti lontani tra loro ogni giorno, ora non è più possibile, per capire come stanno andando le cose ora si basano sui rapporti telefonici con gli addetti ai vari impianti, ma ovviamente non è la stessa cosa. Tra l’altro, dalle parti di Detroit, quando si parla di jet molti fanno notare che la portavoce della Camera Nancy Pelosi ha in dotazione un Boeing 767 per tornare a casa in California ogni weekend. Ormai i tagli delle compagnie toccano ogni spesa possibile, non solo gli stipendi e il numero dei dipendenti. Ad esempio Chrysler ha il più grande ufficio d’America dopo il Pentagono, e nella facciata ha un enorme insegna luminosa con il marchio dell’azienda. Sperando di risparmiare un po’ anche su quella ne ha dimezzate le lampadine.