da Corriere della Sera 09/02/2009, 9 febbraio 2009
LAVORATORI
Con il 59,6% dei sì, la Svizzera domenica 8 ha confermato gli accordi del 2002 con l’Unione Europea sulla libera circolazione delle persone, estendendo tale diritto anche a romeni e bulgari. Sconfitto il fronte protezionista e xenofobo, con la sola eccezione del Canton Ticino, dove i no hanno raggiunto il 65,8%. In questa regione il partito di maggioranza è la Lega dei Ticinesi (movimento vicino alla Lega di Bossi), che ha imposatato la campagna referendaria su due argomenti: il dumping salariale, cioè la disoccupazione creata dai lavoratori italiani che accetterebbero stipendi più bassi rispetto agli svizzeri; e l’ingresso della criminalità dell’Est Europa attraverso la frontiera con l’Italia. Nel Canton Ticino lavorano 42 mila italiani.