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 2009  febbraio 10 Martedì calendario

CON L’ABORTO SCATTA IN AUTOMATICO PER ALTRE COLPE E’ CONTAMINATA «AD PERSONAM»

Anticamente le scomuniche avevano diversi gradi. C’era quello «minore» o dei «tolerati», che riguardava persone le quali erano comunque ammesse nella comunità. E c’era quello «maggiore», dei «vitandi», cioè delle persone da evitare, e dunque escluse dalla comunità. Oggi invece si dividono in scomuniche «tatae sententiae» e scomuniche «ferendae sententiae». Le prime scattano automaticamente nel caso sia compiuto un determinato atto. Le seconde, invece, devono essere appositamente inflitte da un organismo ecclesiale. t scomunicato automaticamente chi profana le ostie consacrate, le ruba o le conserva per scopi sacrileghi. Scatta la scomunica anche per chi usi violenza fisica nei confronti dei Papa, o il sacerdote che in confessione assolve il proprio complice con il quale ha avuto rapporti sessuali. Automaticamente scomunicato è il vescovoche consacra un altro vescovo senza il mandato pontificio: è questo il caso dei quattro vescovi ordinati da monsignor Marcel Lefebvre nel 1988, e, più di recente, dei vescovi sposati ordinati da monsignor Emmanuei Milingo.

NORMALMENTE E’ DATO DAL VESCOVO MA NEI CASI GRAVI E’ LA SANTA SEDE CHE DECIDE-
Le scomuniche per i delitti più gravi sono «riservate», vale a dire che possono essere tolte in certi casi solo dal vescovo, alcune, addirittura, soltanto dalla Santa Sede. Tra quelle riservate al vescovo. c’è la scomunica per procurato aborto, nella quale incorre automaticamente chi ricorre afl’interruzione volontaria di gravidanza e a chi la pratica. In determinati periodi, ad esempio in Quaresima, molti vescovi estendono ai loro sacerdoti la facoltà di rimettere questa scomunica ai fedeli che vanno a confessarsi. La scomunica, la più grave delle censure ecclesiastiche, può essere inflitta soltanto a una persona fisica, laica o ecclesiastica, non a gruppi, enti o confratemite. Le altre due censure previste sono l’interdetto e la sospensione «a divinis». Quest’ultima riguarda soltanto i chierici, che ricevendola devono astenersi dal celebrare i sacramenti. L’interdetto, invece, lungo i secoli è stato utilizzato dai Papi anche per dirimere questioni politiche ed è stato talvolta pronunciato contro intere popolazioni, alle quali veniva proibita la celebrazione eucaristica.