Alberto Guarnieri, Il Messaggero 11/2/2009, 11 febbraio 2009
di ALBERTO GUARNIERI ROMA - Su Mediaset ieri sera ”I Cesaroni” al posto di ”Matrix”, sospeso sine die
di ALBERTO GUARNIERI ROMA - Su Mediaset ieri sera ”I Cesaroni” al posto di ”Matrix”, sospeso sine die. Enrico Mentana non più a Mediaset. Non cacciato. E’ stato lui ad andarsene. L’azienda ieri ha accettato le sue dimissioni, convinta anche che presto il conduttore tornerà in video, sul satellite di Sky con cui starebbe trattando. Una nuova polemica in vista? Questa intanto la chiude a sera un commento del premier Silvio Berlusconi: «Mentana se ne va? Meglio così. Non voglio primedonne che non capiscono le esigenze complessive». «Va a Sky», gli dicono alcuni collaboratori. Il premier stavolta non commenta. I fatti. Ieri all’ora di colazione lunga riunione a Cologno dei massimi vertici Mediaset. Sul piatto non cibi e bevande ma le dimissioni del conduttore principe Enrico Mentana, offeso perché l’azienda ha preferito affidare a Emilio Fede su Rete4 e non a lui sul canale ammiraglio (dove invece è stato trasmesso regolarmente ”Il grande fratello”), lo speciale sulla morte di Eluana. I conoscitori del Biscione scommettono su un compromesso, come quando Mentana fu sostituito alla direzione del Tg5. Tra l’altro Pier Silvio Berlusconi ha la soddisfazione di aver fatto commercialmente la scelta giusta: pieno di ascolti con i reclusi della casa più famosa d’Italia e buon risultato del Tg5 andato in onda subito dopo. A complicare le cose ci si mette però la proclamazione di uno sciopero per la sopravvivenza di ”Matrix” dei giornalisti del Tg5 (il 17 febbraio) e soprattutto il diffondersi della voce che il conduttore di ”Matrix” è in stato di avanzata trattativa per passare a Sky. Così se il comunicato ufficiale di Mediaset è secco e sobrio (dimissioni accettate, ma è lui ad andarsene non noi che lo cacciamo), quello che si dice nei corridoi milanesi è molto più significativo. «Enrico - confida un importante direttore - ha giocato a lasciarci col cerino acceso. Sky, che ha già preso Fiorello alla Rai, ha voluto dare un colpo anche a noi. Ma Mentana, che si lamentava della ”concorrenza interna” di Chiambretti e della Gialappa’s, per andarsene ha aspettato l’occasione propizia. Così lui passa da martire, alla Santoro, per capirci, e la sua prossima tv come l’isola di libertà e creatività. Invece la realtà è che qui ha sempre avuto totale autonomia, vedi le frequenti ospitate a Di Pietro, e che lunedì sera noi abbiamo fatto più informazione su Eluana di chiunque altro». Da Sky, dopo un pomeriggio di mezze ammissioni, arriva però il «non ci sono trattative in corso» del vice presidente Andrea Scrosati. E intanto Mentana raccoglie la solidarietà di colleghi Rai come Vespa, Minoli, Floris e della Federazione della stampa. Mentana, dopo la sfuriata di lunedì, ieri ha scelto il silenzio, mancando anche l’invito per un collegamento telefonico a ”Chiambretti Night”. Da Mediaset invece il direttore dell’Informazione Mauro Crippa annuncia: «Valuteremo nei prossimi giorni le modalità di prosecuzione dell’esperienza di ”Matrix”. Un editore ha il dovere di tenere in vita i propri marchi anche al di là delle vicende personali». «Capisco Mentana, è un cavallo di razza lasciato in stalla» ha detto il collega e concorrente Bruno Vespa, «Anch’io avrei chiesto la prima serata - ammette Maurizio Costanzo - ma è probabile che per la legge della tv commerciale mi avrebbero detto di no». Alessia Marcuzzi: «Credo sia stato giusto andare avanti con un programma di intrattenimento in un momento in cui c’erano altre reti Mediaset che stavano facendo informazione». Il garante per le Telecomunicazioni Corrado Calabrò osserva invece che nella copertura informativa che le tv hanno dato alla vicenda di Eluana Englaro «alla quantità di informazione non ha corrisposto la qualità, la capacità dei giornalisti di somministrare conoscenze ancora più stringenti su una questione così delicata, cosa che sarebbe servita a tutti, anche ai parlamentari». Giovanni Minoli riunisce tutti i corni del problema: «Di Enrico Mentana, capisco e apprezzo la reazione ma credo che anche lui sappia qual è l’ambito della sua direzione editoriale. Il suo istinto da giornalista a Mediaset è contingentato e non può essere primario in una tv che si basa sulla logica del profitto. Mi sembra una grande illusione - aggiunge - pensare che improvvisamente un giorno la logica commerciale venga messa in secondo piano per rispondere ad una logica editoriale».