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 2009  febbraio 11 Mercoledì calendario

RAI IL GELO BERLUSCONI - FINI CONDIZIONA LE NOMINE

Gli ultimi contrasti tra Berlusconi e Fini hanno avuto eco anche per quanto riguarda la partita delle nomine Rai. All’interno di An il presidente della Camera non splende più di luce riflessa come l’intoccabile faraone degli ultimi anni. Qualche voce fuori dal coro comincia a sentirsi. Al punto che nella trattativa per le nomine Rai tutti coloro che ambiscono a un posto di prestigio hanno perduto la bussola: nel loro giro delle sette chiese non sanno più chi sia oggi l’interlocutore di Berlusconi che porti avanti le trattative per An. Conta più Fini o Gasparri? Gasparri o Alemanno? In quest’ottica, oltre alle tensioni tra il Cavaliere e il Delfino, se ne sono aggiunte altre, che vedono sempre Fini al centro della scena. Quella con Gasparri è nota, l’altra con Mauro Mazza è una voce che sta circolando con insistenza. E come tale la riportiamo. Stando ai rumor ci sarebbe stato un diverbio tra Fini e il direttore del Tg2, in corsa per la poltrona del Tg1. E proprio questo argomento sarebbe stata la causa scatenante. In pratica Fini avrebbe detto a Mazza: non andrai al Tg1 perché Berlusconi non vuole. Resterai al Tg2. Chi andrà allora al Tg1? Maurizio Belpietro resta in pole position con percentuali bulgare. Tanto più adesso che i venti di guerra soffiano forte tra maggioranza e opposizione e tra i palazzi della politica. Il Cavaliere vuole un «garantista» alla guida del tg della rete ammiraglia della Rai. Gianni Riotta dovrebbe andare negli Stati Uniti, a meno che non gli si apra la partita del Corriere (o della Stampa). Tornando a Belpietro nei corridoi di Mediaset viene indicato in corsa anche per il Tg5 (assieme a Mulè), qualora Mimun dovesse approdare su una rete Rai (RaiUno o RaiDue). Silvia Grilli potrebbe andare a dirigere Panorama al posto di Belpietro. David Sassoli è il favorito per il Tg3, Giancarlo Leone per RaiFiction. Fabrizio Del Noce dovrebbe restare a RaiUno, Piero Vigorelli sembra non avere rivali per la direzione della Tgr. A RaiTre Paolo Ruffini dovrebbe restare in sella (il totonomine assegna un 30% ad Antonio Caprarica). Masi resta l’uomo per la direzione generale, ma Massolo non è la soluzione ideale per rimpiazzarlo a Palazzo Chigi, dicono i supporter dell’attuale segretario generale. Con Masi dg, se si faranno, i vice dovrebbero essere: Marano, Comanducci e Paglia (se non va alla Sipra come a.d.). Per la carica di presidente è scontro nel Pd. Veltroni vuole Calabrese, Gentiloni vuole Petruccioli, D’Alema vuole Celli. Nel cda sembrano sicuri: Angelo Maria Petroni (nominato da Tremonti), Antonio Verro (quota Pdl), Guglielmo Rositani (An), Giovanna Bianchi Clerici (Lega), Nino Rizzo Nervo (Pd). Gli ultimi tre posti disponibili vedono in lizza: Gorla-Urbani-Rossella, Borgna-Del Bosco (ma il posto è di Calabrese se non diventa presidente), De Laurentiis-Mazzoni per l’Udc.

SANTANCH INFURIATA. Dopo la polemica aspra avuta alla Vita in diretta con Cecchi Paone sull’omosessualità, Daniela Santanchè ha telefonato a Cappon. Alla fine a metterci una pezza ci ha pensato Lamberto Sposini, evitando la coda giudiziaria.

METTI LA ROSA A CENA. In una cena a casa di Antonella Martinelli (Porta a Porta) Anna La Rosa avrebbe detto che le è stato promesso da un politico importante la direzione del Tg2.

SCAMBIO BIANCHETTI-SETTA. C’è chi, tra gli autori di Domenica In, ha ipotizzato un possibile scambio di fascia oraria tra Lorena Bianchetti e Monica Setta. Lo scopo è quello di riequilibrare gli ascolti. La Setta parlando di economia supera il 14% di share, la Bianchetti con le canzoni si ferma un punto sotto. Comunque la proposta è stata bocciata.