Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  febbraio 11 Mercoledì calendario

MENTANA, MEDIASET CHIUDE LA PORTA

Questa volta i complimenti dei «rivali» Vespa, Costanzo e Floris hanno un sapore ben diverso per Enrico Mentana. Un retrogusto molto amaro che non andrà giù senza una purga. Chissà quante volte nella giornata di ieri il direttore editoriale di Mediaset (a questo punto è più opportuno dire ex) si sarà chiesto il perché di una sortita così violenta e inaspettata che ha sconvolto tutto il mondo dei media e i telespettatori. Un attacco col sangue negli occhi di «un cavallo di razza lasciato nella stalla al momento della corsa», come l’ha definito Bruno Vespa.

Ci saranno pure stati dei recenti dissapori, dettati dal palinsesto (caso Chiambretti), dall’usura di un rapporto che cominciò nel 1991, o quant’altro, tuttavia resta quasi inspiegabile l’attacco di Mentana a Mediaset sulle agenzie. Il conduttore di Matrix ha dichiarato che «di fronte a un dramma che scuote il paese intero, Mediaset ha deciso di non cambiare di una virgola la sua programmazione su Canale 5, nonostante sia il Tg5 sia Matrix fossero pronti a aprire finestre informative sulla morte di Eluana. Non è così che si fa informazione su una grande rete nazionale. Non esiste solo l’audience». Dichiarazioni che sono state considerate dai responsabili dell’azienda come un tradimento, una pugnalata alla schiena. Forse sarebbe meglio dire un harakiri, visto che «Mentana si è messo fuori dall’azienda rompendo pubblicamente e platealmente il rapporto fiduciario», secondo la replica di Mauro Crippa, direttore generale informazione di Mediaset, che ha accettato subito le dimissioni. «Con Mentana - spiega Crippa - non c’erano dissapori, tanto che la sua trasmissione aveva avuto una puntata in più dal mese di gennaio, passando da tre a quattro. Mediaset non ha cacciato nessuno ma ha preso atto, accettandole, delle dimissioni che sono giunte a mezzo stampa su una questione cruciale come la linea editoriale. Le scelte di palinsesto - sottolinea Crippa - sono sempre discutibili, ovviamente, ma quelle che abbiamo fatto ieri sera, peraltro dedicando al caso Englaro uno spazio tv che non ha riscontri in altre emittenti, c’erano parse e ci paiono giuste». Mediaset, ribadisce Crippa, «non ha mandato via nessuno, è Mentana che si è messo fuori dall’azienda rompendo pubblicamente e platealmente il rapporto fiduciario. Valuteremo nei prossimi giorni - conclude Crippa - le modalità di prosecuzione di Matrix. Un editore ha il dovere di tenere in vita i propri marchi anche al di là delle vicende personali». Quindi, Matrix dopo un’iniziale sospensione, riprenderà con un altro conduttore. Chi sarà? A oggi le redazione del Tg5 e di Videonews sono solidali con Mentana (hanno anche proclamato uno sciopero), ma domani chissà... davanti a una proposta allettante qualcuno potrebbe pure cedere. Anche un cronista è un uomo.

Invece tra Mentana e Mediaset a oggi c’è solo il contenzioso legale per i soldi. Ogni tentativo di mediazione è risultato inutile. Pure quello di Mimun che ieri si è recato a Milano, secondo quanto dicono i bene informati.

Ora che accadrà? Le dimissioni da atto formale devono passare alle carte. Chissà che non esista ancora uno spiraglio per uscire dall’impasse. Seppure un campione del calibro di Mentana non resterà a lungo senza una squadra.