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 2009  febbraio 11 Mercoledì calendario

Marinetti: «Il futurismo sono io» di Luigi Sansone 8 FEBBRAIO 2009 TESTIMONIANZA / Filippo mio padre di Vittoria Marinetti Tutta la vita di Marinetti fu pervasa da un’incessante, entusiastica attività che coinvolse i maggiori esponenti dell’arte in ogni settore: letteratura, pittura, scultura, musica, moda, teatro, danza, fotografia, cinema e perfino cucina

Marinetti: «Il futurismo sono io» di Luigi Sansone 8 FEBBRAIO 2009 TESTIMONIANZA / Filippo mio padre di Vittoria Marinetti Tutta la vita di Marinetti fu pervasa da un’incessante, entusiastica attività che coinvolse i maggiori esponenti dell’arte in ogni settore: letteratura, pittura, scultura, musica, moda, teatro, danza, fotografia, cinema e perfino cucina. La sua necessità di rinnegare la cultura italiana, accademica e passatista, nasceva da un profondo desiderio di reinterpretare nell’arte le nuove scoperte scientifiche, che aprivano vasti orizzonti di progresso e di modernità. Per conoscere a fondo il Futurismo, senza interpretazioni approssimative o sfalsanti, è indispensabile approfondire il pensiero di Marinetti, presente innanzi tutto nei suoi scritti di poesia, nei romanzi, nei manifesti, nelle parole in libertà che questa mostra ha proprio lo scopo di illustrare ampiamente. Nucleo centrale delle opere esposte alle Stelline di Milano è la nutrita e rara sezione delle parole in libertà di Marinetti ( Bombardement d’Andrinople, 1913; Battaglia a 9 piani, 1915; Guido Guidi, parole in libertà, 1916), che dopo il verso libero in letteratura, la cui fase di sperimentazione si può considerare conclusa con la pubblicazione dell’antologia I poeti futuristi (1912), sono il mezzo linguistico moderno e dinamico più idoneo per tradurre efficacemente la nuova sensibilità contemporanea plasmata dalla velocità e dal dinamismo. Questa sezione è affiancata e arricchita dalle tavole parolibere di Azari, Balla, Benedetta, Cangiullo, Carrà, Depero, Pasqualino Cangiullo. Dunque le «parole in libertà», una delle maggiori innovazioni dello stile futurista, sono una tecnica poetica espressiva del tutto originale, in cui si ricorre anche ad artifici verbo-visivi;esse sono l’espressione più rapida e moderna per realizzare anche in letteratura quel cambiamento radicale, auspicato da Marinetti nel manifesto di fondazione del Futurismo, in tutti i campi dello scibile umano. Inoltre le ricerche di Marinetti sul poroliberismo sono documentate in mostra da libri come Zang Tumb Tuuum, Adrianopoli ( ottobre 1912), Parole in libertà ( 1914), 8 anime in una bomba. Romanzo esplosivoe Les mots en liberté futuristes, entrambi del 1919,quest’ultimo contenente quattro tavole parolibere tra cui Bataille à 9 étages du Mont Altissimo, ispirata alla battaglia di Dosso Casina, sulla sponda orientale del Lago di Garda, in cui Marinetti, Boccioni, Bucci, Erba, Funi,Piatti,Russolo,Sant’Elia,Sironi,arruolati come volontari ciclisti nel Battaglione Lombardo, combatterono contro gli austriaci, nell’ottobre del 1915. A questo periodo risalgono le lettere prestampate del movimento futurista e le cartoline Tipo Cangiullo, di cui sono presenti alcuni preziosi esemplari, realizzate dal futurista napoletano Francesco Cangiullo, e utilizzate dai soldati, ma soprattutto dai futuristi per propagandare e diffondere le idee del loro movimento. Nell’ambito della corrispondenza di guerra ricordiamo una lettera inedita di Marinetti, con interventi paroliberi dello stesso Marinetti e di Umberto Boccioni, a Cangiullo, in cui viene auspicato l’uso delle parole in libertà. Tra le opere di pittura e scultura in mostra spiccano Elasticità e il bronzo Linea e forza di una bottiglia,entrambe del 1912, di Umberto Boccioni, il Ritratto di Marinetti ( 1915), eseguito da Rougena Zatkova, e Marinetti temporale patriottico. Ritratto psicologico (1924) di Fortunato Depero, che fu regalato al fondatore del Futurismo in occasione delle " onoranze" che gli furono tributate a Milano nel 1924, e infine Ritratto di Marinetti poeta nel Golfo della Spezia (1933-34) di Enrico Prampolini, e Laghi salati algerini ( 1938) di Benedetta. Alcune delle opere esposte di Boccioni, Balla, Cangiullo, Depero, Zatkova sono intrinsecamente legate alla vita di Ma-rinetti, in quanto facevano parte della sua collezione personale. La sua fu una non lunga esistenza pervasa da irrefrenabile vitalità, immersa nell’arte, vissuta tra artisti amici di cui condivideva e spronava l’entusiastica creatività. La figura di Marinetti, dalla visuale di oltre mezzo secolo dalla sua morte, giganteggia ora più che mai, in quanto è a distanza che la sua personalità può meglio essere valutata e compresa in tutti i suoi molteplici aspetti innovativi, che nel tempo hanno dato una forte decisiva spinta verso la modernità. In lui possiamo riscontrare le capacità di un vero manager odierno come promotore e propagatore di idee, di programmi, su scala internazionale; un manager disposto anche a finanziare personalmente molte iniziative con generosità e altruismo. Ritroviamo in Marinetti inoltre un moderno divulgatore letterario di nuove proposte editoriali e tipografiche nel campo della poesia e del teatro; egli stesso fu poeta e declamatore appassionato e coinvolgente di letture emblematiche, sferzanti, atte a spronare e a stimolare novità, autentica libertà, originale immediatezza.