Irene Maria Scalise, la Repubblica, 11/02/2009, 11 febbraio 2009
DESIGN. DALL’HOTEL AL FORNO ECCO GLI OSCAR DELLA CREATIVITA’ - C´è
anche l´Italia nella classifica dei Wallpaper Design Awards 2009. Un po´ a sorpresa, in una top eleven destinata a quanto di più glamour sia stato realizzato in fatto di design, moda, e life style, l´Italia conquista la prima posizione con un calorifero dal nome intraducibile: "Ciussai". Un trionfo della semplicità. Un colpo basso agli oggetti di lusso premiati nelle edizioni precedenti. Questa specie di tubo da giardino che si snoda e annoda inserendosi in qualsiasi spazio emanando tepore, sembra più un´opera d´arte concettuale che un banale termosifone. Ma, a quanto spiegano gli increduli designer Giorgio Di Tullio e Stefano Ragaini, ai giurati (tra gli altri Jean Nouvel, Ines de la Fressange e Sir Ken Adam) della patinata rivista inglese, è piaciuto proprio per questo: «Quando ci siamo presentati alla premiazione a Parigi non ci conosceva nessuno, ma ci hanno applaudito per l´ironia di un termosifone che è venduto al metro».
Le categorie studiate, per tutto il 2008, sono le più varie. Sessanta voci che vanno dalle chiese alle spa ma di cui solamente undici salgono sul podio. La migliore città, secondo i censori del glamour, è Parigi. La capitale francese è vincente perché non dimentica mai il suo passato ma, anzi, lo usa con intelligenza. «Le nuove costruzioni e i restauri sono perfetti», concordano i giurati, «ma insieme c´è un rilancio dell´antico grazie a musei aperti sino a tardi e sapienti strategie di marketing». L´oscar dei ristoranti è invece toccato al Banq di Boston. Ricavato nell´ex Penny Savings Bank, accende i sensi con un menù multietnico in cui si fondono India, Vietnam, Tailandia. Il premio al miglior restauro spetta al Dolder Grand Hotel di Zurigo, frutto di un´operazione griffata dallo studio Foster + Partners. E´ invece Patrick Norguet, per il suo genio nel combinare i materiali diversi, il vincitore della palma come miglior designer di mobili. Non poteva, tra gli Oscar dello chic, mancare quello per il fashion. E ne sono arrivati ben due. A Stefano Pilati, per la moda femminile, che ha saputo riprendere il lusso del marchio Yves Saint Laurent aggiungendoci qualcosa di nuovo. E a Junya Watanabe, per le collezioni uomo, arguto stilista di aziende come Levi Strauss e Brooks Brothers. Anche un semplice mascara, quello della casa Guerlain, ha conquistato il favore dei giurati per una confezione che ricorda delle torre architettoniche.
Ma la giuria di Wallpaper non dimentica la vita reale. Quella fatta di case ed uffici. Ecco il riconoscimento ad un´abitazione giapponese, realizzata con blocchi di legno su più livelli, in simbiosi con la natura esterna. O quello per la sede Bmw di Monaco di Baviera. Un luogo di lavoro pensato anche per comunicare con il pubblico, tramite una struttura in vetro trasparente. O ancora, a pari merito con il calorifero Ciussai, l´allegro forno nato dalla collaborazione dell´azienda Smeg con il designer Marc Newson. Ad un originale modello di finestra, che con un pulsante si trasforma in un minibalcone, arriva infine il premio per l´innovazione nella qualità della vita.