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 2009  febbraio 11 Mercoledì calendario

LA POSTA DI LUCIA ANNUNZIATA

La tv dopo Eluana Il caso ”Matrix” -
Da giornalista, penso che anche lei non possa che essere d’accordo. Mentana ha mille volte ragione: l’informazione di grande interesse nazionale deve essere prioritaria. Mentana ha ragione in quanto professionalmente è stato esonerato di fatto dal suo osservatorio, Matrix. Gli è stato vietato di entrare in concorrenza con i suoi colleghi di altre reti che curano l’approfondimento culturale-sociale-politico italiano. Mentana ha vieppiù ragione, in quanto quella cretinata del Grande fratello dovrebbe essere già eliminata non solo dalla prima serata, ma vietata come espressione di dabbenaggine, stupidità, ignoranza, istigatrice di bassi istinti, inibitrice dell’utilizzazione dell’intelligenza, prospettata con lo scopo di trasformare i teleutenti in guardoni di gente ignorante, beota che non produce alcunché di utile, simpatico, dilettevole. Il tutto si riassume nelle sole immagini, tremendamente monotone, stantie e finte di rapporti personali sciocchi, insignificanti, futili, dove si percepiscono discorsi idioti: rappresentazione altamente dannosa ai più giovani che vedono nell’esposizione di tette e c. e muscoli (con strofinamenti e volgarità varie) il massimo fine a cui puntare nella vita per far soldi e soprattutto senza «fatigà»! (Non ce l’ho con i componenti inquilini - loro sono furbi a sfruttare l’occasione -, ma con le Reti che producono ciò). A questo punto, è mille volte meglio un film di Tinto Brass! Trasmissioni del genere dovrebbero essere vietate dal buon senso di Bondi e Gelmini.
ROBERTO PEPE
Mentana ha fatto bene a mettere in chiaro il suo dissenso. I giornalisti hanno un solo strumento, che è la loro faccia o la loro firma. Su quello che si dice o si scrive si fonda la propria reputazione, ed è sul proprio prodotto che si viene giudicati. Mentana, in quanto direttore editoriale e conduttore della maggiore trasmissione di approfondimento di Canale 5, ha fatto la giusta scelta nel rendere pubblica, con conseguenti dimissioni, la sua opinione, anche se era contraria a quella dell’azienda: se non l’avesse fatto lui, noi avremmo comunque notato la sua assenza in un momento così importante e l’avremmo giudicato negativamente, insieme con la sua rete. Alla verifica pubblica in questo nostro mestiere non si sfugge. Spero che la sua azienda, Mediaset, passato il momento dello scontro, sappia non trascinare questo dissenso fino alla rottura. un bene che gli scontri editoriali vengano messi a nudo. un bene per lo spettatore, per il lettore, e per gli stessi editori, perché nella trasparenza si prendono le vere misure delle cose. Anche in Rai ci sono spesso dissensi e scontri intorno a varie trasmissioni e credo che siano un segnale di buona salute, non di disorganizzazione.