Concita De Gregorio, l’Unità 10/2/2009, 10 febbraio 2009
«Diciassette anni e ventuno giorni fa, un sabato notte di un gennaio gelido, una splendida ragazza di 21 anni tornava a Lecco, a casa, alle tre e mezza del mattino
«Diciassette anni e ventuno giorni fa, un sabato notte di un gennaio gelido, una splendida ragazza di 21 anni tornava a Lecco, a casa, alle tre e mezza del mattino. Era stata con gli amici al Kalcherin, un locale di Garlate. Guidava lei la Bmw del padre, era sola. L’asfalto ghiacciato. L’amico che guidava l’auto dietro la sua e che la scortava a casa («Ti accompagno io, lascia la macchina qui», «No, grazie, poi come faccio a riprenderla, guidiamo ciascuna la sua, tu magari mi segui») ha visto nella luce dei fari il testa-coda, sparire e riapparire l’auto nel cono della luce dei suoi abbaglianti, ha sentito lo schianto contro il muro e il terrore nelle vene, buio, luce, buio, niente»