Alessandra Menzani, Libero, 7/1/2009, 7 gennaio 2009
L’X FACTOR DI FACCHINETTI
Lunedì scorso è andato in onda con 39 di febbre, ma l’adrenalina l’ha tenuto in piedi. Ieri, ancora malato, ha registrato le televendite («Se no la Sipra mi viene a prendere a casa») e preparato ”X Factor - Il processo”, il programma che ogni sabato fa le pulci al suo talent-show di prima serata.
Il reginetto di Raidue Francesco Facchinetti, il più giovane al comando di una prima serata, ex Dj, cantante, scrittore, oggi ha capito cosa vuole fare da grande, il conduttore. D’impegno ce ne mette tanto, è bravo e ha anche imparato l’arte della diplomazia. Nell’intervista non dice una parola fuori posto, non rivela amori e amorazzi, non attacca il nemico. Troppo trattenuto per un ragazzo di 28 anni, ma fa bene così. Spiega: «In un format come ”X Factor” lavoro 15 ore al giorno per sei mesi: i tre in cui è in onda e i tre delle selezioni. Prima della diretta faccio training: mi carico e mi auto emoziono. Accade nei tre minuti iniziali. Da quelli dipende tutto».
Anche gli ascolti? Lo share tiene (14%) nonostante le tette e le hostess del ”Grande Fratello”, vostro concorrente.
«Sono soddisfatto. Anzi, soddisFactor. Il nostro non è un programma acchiappa-ascolti, con liti, intrighi, magheggi tipici di format come l’ ”Isola” e il ”Grande Fratello”, che quest’anno contro di noi ha messo in campo l’ ”artiglieria pesante”. Vorrei tranquillizzare i cugini di Canale 5: non miriamo a vincere il campionato. Siamo Davide contro Golia. Lo scorso anno, con grande fatica iniziale, siamo arrivati in zona Uefa. Ora puntiamo alla Champions. Ci qualificheremo».
Anche da voi, comunque, impazzano le liti, soprattutto tra i giudici: Simona Ventura, Mara Maionchi e Morgan.
«Tra loro c’è un piccolo reality. Ognuno guida una squadra. Vogliono vincere tanto quanto i cantanti. Se un artista di ”X Factor” diventa famoso, è motivo di vanto per il giudice. Su Giusy Ferreri c’è il marchio di Simona Ventura».
Chi dei tre tutor ha più fame di vittoria?
«Simona è una iocatrice nata. Se la mettessi a giocare a Sudoku o freccette avrebbe la stessa foga. Ma anche gli altri sono agguerriti».
E Luca Tommassini, il direttore artistico? il più massacrato al ”Processo di X Factor”, il programma del sabato.
«Sono stato io a volerlo, quindi lo difendo. C’è stato un equivoco: all’inizio il suo ruolo non era definito, sembrava fosse il responsabile di tutto: abiti, look, balletti. Invece abbiamo chiarito: lui ha una supervisione generale».
Tra i concorrenti c’è qualcuno nel tuo cuore?
«In ogni puntata cambia: i Bastard, Matteo, poi Daniele e Ambra Marie. Ognuno ha qualcosa da dire. Voglio scoprire Giops, il nuovo arrivo nella squadra di Morgan».
Papà Roby Facchinetti ti guarda in tv?
« un fan di ”X Factor”. Ai giornali ha detto che è meglio di Sanremo. di parte: tifa Ambre Marie perché è bergamasca!».
Che voto ti dai come conduttore?
«Sono molto critico. Sei e mezzo. Il mio sforzo è quello di essere sempre più spontaneo e sicuro di me, di avere la situazione in pugno e riuscire a improvvisare. I miei punti di riferimento sono Bonolis e Fiorello. Ho tante insicurezze, ma vado in onda senza il gobbo e senza copione, imparo tutto a memoria».
Quante edizione si faranno di ”X Factor”?
«Spero talmente tante che, quando sarò vecchio, potrò dire a mio nipote: ”Vedi quel programma? L’ho condotto anch’io”».
Ok, ma tu quante ne vuoi fare?
«Ogni volta penso che sia l’ultima. In questo modo do il massimo. Ovviamente mi piacerebbe restare qui il più a lungo possibile».
Seguirai Sanremo?
«Andrò a vedere Chiara (Canzian, figlia di Red Canzian dei Pooh, ndr). Noi figli dei Pooh siamo come i figli dei circensi. Da piccoli eravamo sempre in giro ai concerti, 100-120 date all’anno, un’infinità. Vivevamo nel camper e pensavamo che al di fuori di quello non ci fosse nulla. Per questo facciamo tutti il mestiere dei nostri genitori».
Ma ti piace questo Festival?
«Bonolis ha inserito il reality a Sanremo, con l’eliminazione dei cantanti dal primo giorno. Mossa intelligente, avrà un botto d’ascolti».
Sei pro o contro Povia? Sai, la canzone sui gay guariti...
«Non ho capito la polemica. Come fanno gli omosessuali a incazzarsi così, a prendere certe posizioni, se non hanno ancora ascoltato il brano? Leggiamo prima il testo. Se i gay avessero ragione, sono pronto a incatenarmi con loro!».
Hai fatto tre Festival, che ricordo hai?
«Sanremo è una montagna troppo alta da varcare per me. Non sono mai stato tranquillo».
Senti, come mai le tue relazioni famose - Aida Yespica, Elenoire Casalegno, Alessia Fabiani - prima erano sui giornali e invece ora si sa pochissimo del tuo privato?
«Era un divertimento. Arrivavo da Mariano Comense e per la prima volta mi tuffavo a Milano: quadrilatero della moda, Hollywood, personaggi famosi, belle donne. Le mie foto finivano sui giornali, tornavo a Mariano e mi vantavo coi miei amici. Sai, avevavo il calendario della Marcuzzi o dell’Arcuri in casa... Era una cosa simpatica, ma presto ho capito che il pubblico si interessava più ai flirt che al mio lavoro. E poi sono mezzo bergamasco: mi stava sulle scatole che qualcuno si arricchisse sulla mia pelle».
E ora?
«Faccio le stesse cose, ma non le racconto alla stampa».
Come il flirt con la paraguayana Claudia Galanti, la ex di Ricucci?
«Ma va, è una mia amica. Ho tante amiche, anche molto belle».
Quindi sei single?
«Single e...con la febbre a 39».
Ride, e non la conta giusta...