Danilo Taino, Corriere della sera 10/2/2009, 10 febbraio 2009
GIOVANE, BARONE, BAVARESE UNA NUOVA STELLA ALLA CORTE DI ANGELA
Un pasticcio in casa Merkel. Che potrebbe però diventare un’opportunità. Durante lo scorso weekend, il ministro dell’Economia, Michael Glos, 64 anni, cristiano- sociale bavarese, si è dimesso in modo piuttosto caotico nel mezzo della peggiore crisi economica da decenni. L’opposizione e i partner di governo socialdemocratici ieri hanno letteralmente assalito la cancelliera e la sua Cdu-Csu: incoscienti nell’affrontare la crisi, hanno detto. Angela Merkel, però, ha risposto con un colpo che potrebbe esserle proficuo in un anno elettorale: al posto di Glos ha nominato Karl-Theodor zu Guttenberg, il quale non è solo giovane, 37 anni, ma soprattutto sembra quasi – quasi – la faccia della Germania più moderna, aperta e bella.
Anch’egli bavarese, sarà il ministro dell’Economia più giovane che il Paese abbia mai avuto. Alto attorno al metro e novanta, sorriso ampio da classe dirigente, capelli neri tirati all’indietro per scoprire la fronte, Guttenberg è, tra gli emergenti della politica tedesca, il più brillante e con le potenzialità maggiori, almeno tra i conservatori dell’Unione Cdu-Csu. Generazione post-Merkel alla prima, vera prova di governo. Tedesco perfetto senza l’accento della Baviera che non piace al resto della Germania, inglese magistrale, filo- anglosassone e in politica decisamente «occidentalista»: al Bundestag, dove è stato eletto nel 2002, si è occupato di politica estera e di sicurezza su posizioni filo-Atlantiche. Punto debole, secondo chi l’ha criticato ieri, l’inesperienza in fatto di economia. Mancanza non da poco, visto il momento che il mondo sta attraversando. Laureato in Giurisprudenza e Scienze politiche – dottorato summa cum laude – ineffetti la sua massima esperienza in fatto di business è stata la presenza al vertice dell’azienda di famiglia, un’impresa di prodotti per l’edilizia, prima di fare politica a tempo pieno. Chi lo conosce bene, però, dice che è veloce, imparerà presto. Di certo, la nomina di ieri apre a Guttenberg una carriera politica di primo piano.
Nato nel dicembre 1971, il suo nome completo è Karl-Theodor Maria Nikolaus Johann Jakob Philipp Wilhelm Franz Joseph Sylvester, barone di Guttenberg. Famiglia della nobiltà antica dell’Alta Franconia: le prime notizie sui Guttenberg risalgono all’undicesimo secolo. Il padre, Enoch, è direttore d’orchestra e la madre la contessa Christiane von Eltz. Ma la famiglia ha anche una solida tradizione politica: un prozio fu nella resistenza anti-nazista e il nonno fu uno dei promotori della prima Grande Coalizione in Germania. sposato e ha due figlie con la contess a Stephanie von Bismarck- Schönhauser. E, sì, in Baviera, terra di tradizioni, lo chiamano
Freiherr, barone: ha però presente che a Berlino, città iconoclasta, e nei palazzi del governo, per nobili e baroni non ci sono tappeti rossi.
Ieri, l’ha constatato quando è stato attaccato – per inesperienza – dalle opposizioni. E, soprattutto, quando Frank-Walter Steinmeier’ vicecancelliere, ministro degli Esteri, suo prossimo collega ma anche candidato alle elezioni di settembre contro la Cdu-Csu – si è detto «più che insoddisfatto» di quanto è successo nel fine settimana e che Frau Merkel e alleati sono «incapaci di trovare la giusta strada per affrontare la crisi».
La nomina di Guttenberg, però, offre alla signora Merkel la possibilità di presentare una faccia nuova, della scuderia di casa, in un posto chiave del suo governo. In più, le dà l’opportunità di riequilibrare i pesi all’interno della Grosse Koalition. In tutta la gestione della crisi finanziaria, infatti, la cancelliera ha avuto un rapporto privilegiato con Peer Steinbrück, il ministro (delle Finanze) che preferisce per il suo approccio senza se e senza ma alla «soluzione tedesca» della crisi finanziaria. E ha invece snobbato Glos, che forse anche per questo ha deciso di dimettersi: lo ha sempre considerato inadeguato alla posizione.
Il guaio è che Steinbrück è un socialdemocratico: continuare a portarlo in palmo di mano non è una buona idea, in vista delle elezioni di settembre. Meglio un solido, sorridente, giovane barone bavarese.