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 2009  febbraio 07 Sabato calendario

PACCHETTO RILANCIO DA DUE MILIARDI

Auto, elettrodomestici e mobili più un paio di novità per il mondo delle imprese. questo il mix di settori sul quale ha puntato il Governo nel pacchetto anti-crisi confezionato in extremis dopo una lunga notte per sciogliere il nodo sulle coperture. La bozza di decreto legge uscita da Palazzo Chigi, tuttavia, potrebbe subire ulteriori limature nelle prossime ore. Oltre due miliardi di euro l’entità lorda della manovra, con una parte autofinanziata dal maggior gettito che deriverà dalle vendite aggiuntive e l’altra quota coperta dalle revoche degli incentivi della legge 488.
Per il credito al consumo non c’è l’intervento d’"urgenza" per tutti i beni durevoli ma si farà ricorso alle garanzie della Sace, con modalità da stabilire. Non c’è un capitolo specifico per la componentistica auto. Ma, oltre all’effetto indiretto che potrà derivare da una ripresa delle immatricolazioni, il premier Silvio Berlusconi spera in un impegno da parte dei costruttori a non chiudere gli stabilimenti italiani, a garantire il rispetto del pagamenti ai fornitori e a investire in ricerca.
Un altro capitolo che entra nel decreto, ma ridimensionato rispetto alle ipotesi iniziali, è il credito al consumo. L’articolo 5 stabilisce che la Sace intervenga «nella prestazione di garanzie finalizzate ad agevolare la concessione di finanziamenti» per l’acquisto di auto, moto e veicoli commerciali. Nei giorni scorsi si era profilato un intervento dello Stato per un alleggerimento fiscale degli interessi sulle rate degli acquisti. Ma le modalità operative saranno stabilite in un apposito decreto del ministero dell’Economia.
Per auto, motorini e veicoli commerciali il ministero dello Sviluppo economico ha deciso di ricalcare, con piccole variazioni, lo schema della vecchia campagna di rottamazione ma con un significativo potenziamento degli incentivi che per l’acquisto di vetture Euro 4 o Euro 5 arrivano a 1.500 euro. Alle misure per l’automotive, in pratica il "pacchetto Scajola", si affianca il capitolo legato alle ristrutturazioni delle case, frutto sia delle richieste del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo sia del pressing della Lega per ottenere sostegni in settori (in primis l’arredamento) ben rappresentativi delle piccole imprese del Nord. Gli incentivi legati alle ristrutturazioni domestiche si estendono anche all’acquisto di mobili ed elettrodomestici ad alta efficienza energetica finalizzati all’arredo (cucine, frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, televisori) con una detrazione del 20% delle spese sostenute fino a un massimo di 10mila euro. Ma il pacchetto elettrodomestici è stato subito "bollato" come insufficiente dalle associazioni di settore Anie e Ceced.
Via libera alla tassazione unica di distretto ai fini dell’applicazione dell’Ires e alla riduzione dell’aliquota dell’imposta sulla rivalutazione dei beni di impresa: riduzione dal 7 al 3% per gli immobili ammortizzabili e dal 4 all’1,5% per gli immobili non ammortizzabili. Il decreto è uscito da Palazzo Chigi ancora come un testo aperto: Berlusconi ha citato infatti anche l’introduzione di un bonus per le aggregazioni tra piccole e medie imprese, sebbene l’articolo non figuri nella bozza (la misura potrebbe entrare nel decreto milleproroghe). «Il nuovo provvedimento anti-crisi si avvia a un rapido esame in Parlamento – assicura subito Cesare Cursi, presidente della commissione Industria del Senato ”. un testo che coniuga le esigenze ambientali con il sostegno alle Pmi e con il rilancio di settori industriali in difficoltà, ai quali a breve dedicheremo un’apposita indagine della commissione».