Rory Cappelli e Marco Mosca, La Repubblica 8/2/2009, 8 febbraio 2009
GIUSTIZIERI SU FACEBOOK: "VIA I ROMENI"
Sono le 20 di ieri sera, a neanche 24 ore dall´incidente causato da un romeno ubriaco che sulla via Prenestina ha fatto inversione a "U" a tutta velocità, tamponato violentemente una macchina, causato la morte del guidatore e il ferimento della passeggera, Facebook va in tilt. Mentre su Youtube appare il filmato del tentativo di linciaggio di Dan Daniel Serban ("Fuori i romeni dall´Italia" è un gruppo che riporta la notizia e Alessandro M. commenta: «Ci vorrebbe una caccia all´uomo!». Dello stesso tenore tutti i post sull´argomento: sul gruppo "Svegliamoci!" (oltre seimila iscritti) Gianni C.: «Ormai siamo in una giungla questi qui ci ammazzano a tutti...... e allora facciamoci giustizia da soli.. visto che lo Stato per cui paghiamo le tasse non protegge noi e i nostri figli... i romeni ci hanno dichiarato guerra».
Anche Alessio A. non scherza: «Romania un paese da disprezzare!» E poi c´è Christian M. che scrive «Se odiare gente di m... (albanesi, romeni e rom in generale) che all´ottanta per cento (minimo!) vive in Italia da parassita tra furti in casa e stupri, che non ha il benché minimo rispetto per il paese che li ospita, allora si.... io sono razzista! Basterebbe un annetto di ronde per le strade, tutti i santi giorni, e tantissimi se ne tornerebbero a casa... daje regà!!! Cacciamoli...».
C´è Giovanni C. La foto della sua homepage di Facebook lo ritrae insieme a un neonato, probabilmente suo figlio. E il commento, postato ieri, nel gruppo "Quelli che prenderebbero a calci in c... tutti gli albanesi e i romeni" è: «Bruciamoli».
Intanto i ragazzi del quartiere, quelli che ieri stavano per linciare Dan Daniel Serban, si stanno organizzando: «Ci faremo giustizia da soli» dice Marco R., giubbotto, jeans, scarpe da ginnastica e occhiali da sole anche se è quasi notte. «Lo stiamo facendo anche su Facebook: sarà una punizione esemplare. Se non ci aiutano cosa dobbiamo fare? Siamo stufi, qui non si vive più». «No, non si vive più» dice Luciano che fa il cassiere nel bar "L´appuntamento", dove Serban è andato a bere la birra dopo essere scappato dal luogo dell´incidente. «I romeni sono prepotenti, sempre ubriachi, attaccabrighe». «Ormai abbiamo paura anche solo ad uscire, quando scende la sera» spiega la signora Roberta. «Io abito qui vicino e ho paura a uscire di casa da sola. Non sai mai cosa potrebbe succederti».
«Il vero problema?» racconta Mattia, 29 anni, capelli corti, scarpe da ginnastica e occhiali da sole anche lui. «Che qui non abbiamo controlli. Dicono che a Roma non ci sia più prostituzione: vengano a vedere come si sono spartiti questo quartiere. Vengano: c´è la strada delle nigeriane e quella della romene. E poi si stupiscono se vogliano farci giustizia da soli».