Wall Street Journal, 10 febbraio 2009, 10 febbraio 2009
I paesi dell’Opec hanno deciso di rimandare 35 progetti di nuovi pozzi petroliferi, in vari stati di avanzamento, a causa delle difficoltà finanziarie e del basso costo del greggio
I paesi dell’Opec hanno deciso di rimandare 35 progetti di nuovi pozzi petroliferi, in vari stati di avanzamento, a causa delle difficoltà finanziarie e del basso costo del greggio. Fino ad oggi quasi tutti i maggiori progetti dell’industria del petrolio sono stati rinviati, soprattutto in Usa e Canada, dove le estrazioni da sabbie bituminose richiedono tecnologie più avanzate e costose. A soffrire adesso sono anche i semplici pozzi tradizionali, il modo più economico per estrarre petrolio. ”Finché i prezzi sono così bassi non ripartiamo con i lavori” ha spiegato il segretario generale dell’Opec Abdalla Salem el-Badri. Tra l’altro i membri del cartello del petrolio non hanno nascosto di temere che la domanda di greggio non si riprenderà nemmeno quando l’economia globale tornerà in salute: tutto l’Occidente sta varando politiche per ridurre i consumi energetici, e quindi la necessità di ampliare la propria capacità di produzione, per l’Opec, in questo momento non c’è.