Andrea Pedrinelli, Avvenire, 10/02/2009, 10 febbraio 2009
TRICARICO A SANREMO: UN INNO AL MATRIMONIO
«Scrivere canzoni è solo un gioco. Trasformi l’aria in musica. Parli di emozioni e ricordi per metterli a fuoco. E se l’arte fosse necessaria perché aiuta a vivere,beh, preferirei arrivare il giorno della sua scomparsa. vorrebbe dire che abbiamo imparato la vita». personaggio spiazzante, Francesco Tricarico: nelle canzoni mette più di quanto sa spiegare, poi all’improvviso dice cose forti. A Sanremo 2008 è stata una rivelazione con la sua Vita Tranquilla da Vasco al contrario: nel disco nuovo che torna a presentare al Festival (intitolato, come il brano in gara, Il bosco delle fragole) confermerà una capacità di essere profondo, a volte toccante,malgrado il modo di porsi naif, a prescindere dalla vocalità sgangherata. Perché i suoi brani convincono proprio per il loro stile in bilico tra il Rino Gaetano più surreale (mai quello corrosivo: «non scrivo storie sociali», sottolinea) ed il Paoli della poeticità semplice di pezzi come La Gatta. Nel nuovo disco peraltro Tricarico non fa poco, oggi come oggi: sprona ai sentimenti più puri. Alternando melodie dolcissime (Tre) e testi bislacchi che paiono quasi per bambini, ma non lo sono. Solo che spiegarli fuori dalla myusica gli costa. Fors perchè per ora la musica lo aiuta ancoraa vivere, ed infatti «di autobiografia ce ne metto tanta, sia pur nascosta in staorie non mie». Il brano di Sanremo è pop d’impatto: però canta anche «l’alibi della paura di vivere. riflette su cosa sia amare, sulla responsabilità da assumersi nel momento in cui si sceglie una persona. un inno al matrimonio. l’ho scritto per mia moglie». Sole invece è «la storia di un ragazzo che sente la terra piangere e la madre gli dice di non parlarne. Ma perché certe cose non vanno dette quando urtano i più?». mentre Apparenza nasce perché «non ho ancra capito quanto quello che vediamo sia vero e quanto ci ingannino le apparenze». Tutti temi non banali, di cui Tricarico però lascia sempre il succo a quanto evocano le canzoni: in attesa di esprimersi, entro l’autunno, anche con un libro di disegni e racconti. «Nell’arte cerco me e la birertà. Certo, è stato bello vedere quanti, dall’anno scorso a oggi, abbiano condiviso miei pensieri, pure per questo torno a Sanremo. ma resto solo uno che trasforma aria in canzoni: anche se forse è un gioco che fa crescere»