Corriere della sera 8/2/2009, 8 febbraio 2009
IL DISSENSO DI CROCE
Caro Romano, il prossimo 11 febbraio ricorre l’80˚ anniversario della stipula dei Patti Lateranensi. Vorrei richiamare la sua riflessione, in particolare, sul dissenso pronunciato in Senato, al momento della ratifica parlamentare, da Benedetto Croce. Il quale, se non erro, vedeva nel Concordato la fine dell’idea risorgimentale, per richiamare Cavour, di «libera Chiesa in libero Stato». E in Assemblea Costituente mantenne la sua coerenza pronunciandosi contro l’inserimento dei Patti nell’articolo 7 della Costituzione definendolo «antigiuridico». Croce è lo stesso che scrisse «Perché non possiamo non dirci cristiani», dimostrando pertanto una laicità senza derive anticlericali. Ma, in virtù proprio della posizione del nostro più grande pensatore del Novecento, le domando: perché oggi criticare i Patti, invocarne la revisione è sempre e comunque ritenuto un delitto di lesa maestà?