Nino Sunseri, Libero 4/2/2009, 4 febbraio 2009
LA GRANDE ALLEANZA
Altro che raddoppio dell’Iva. La sfida del Cavaliere contro Rupert Murdoch si gioca direttamente sul satellite. Cioè nel cuore dell’impero costruito dal magnate australiano. Scende in campo la santa alleanza dell’emittenza tv italiana per bloccare l’avanzata di Sky. Il numero degli abbonamenti passato da due a quattro milioni mezzo rappresenta il segnale di un successo da non sottovalutare. Così Mediaset e Rai hanno deciso si allearsi. Con loro anche Telecom che apporterà i canali de La 7. Da giugno, infatti, entrerà in funzione Tivu srl che offrirà trasmissioni sul digitale terrestre (con il marcio Tivu) e sul satellite (Tivu Sat). I palinsesti resteranno separati. La piattaforma tecnologica sarà però la stessa. Ma soprattutto la proposta sarà rigorosamente gratuita così come oggi con il sistema analogico. L’unico costo sarà rappresentato dal decoder. Una spesa da un centinaio di euro (almeno inizialmente). Un bel vantaggio rispetto ai canali di Sky che invece sono a pagamento. Un’offensiva che prepara alcune modifiche destinate a trasformare il profilo del mercato tv in Italia.
La novità più importante è rappresentata dall’alleanza fra Rai e Mediaset. Nasce cioè Rai-set ponendo fine al dualismo tra televisione pubblica e commerciale. Le offerte viaggeranno appaiate ed è facile immaginare che saranno ”compatibili”. Sia per quanto riguarda l’attuale programmazione sia, soprattutto, per i canali aggiuntivi che dovranno essere studiati per rendere appetibile la proposta. Due anni fa Deborah Bergamini perse il posto di dirigente Rai perchè accusata di collaborazionismo a vantaggio di Mediaset (da dove proveniva). Adesso quel sistema diventerà la regola accettata e condivisa.
Il bastone del comando starà in mano agli uomini del Biscione dal momento che l’amministratore delegato di Tivu è Alberto Sigismondi, manager di provenienza Mediaset. Ma soprattutto è importante la partecipazione di Telecom attraverso La7. Il gruppo telefonico avrà il 4% di Tivu che, in assoluto è una partecipazione modesta. Diventa strategica considerando che Rai e Mediaset avranno il 48% ciascuna. Vuol dire che le azioni di Telecom, alleandosi di volta in volta con uno o con l’altro dei due partner potrà spostare la maggioranza di voto. Un potere enorme. Soprattutto considerando che i grandi azionisti italiani di Telecom si chiamano Mediobanca, Banca Intesa, Generali. Vuol dire l’argenteria del sistema finanziario italiano cui vanno aggiunti i Benetton che sono azionisti scontenti ma ancora al loro posto. Il principale azionista di Telecom è la spagnola Telefonica. Neanche il gruppo spagnolo è molto soddisfatto dell’investimento nei telefoni italiani. Potendo, uscirebbe domani. Come? Da anni si parla di una possibile combinazione tra Telecom e Mediaset. L’uscita degli spagnoli potrebbe essere l’occasione d’ingresso per il Biscione. Fantasie? Certo. In ogni caso Tivu serve anche a questo. un laboratorio per sperimentare la compatibilità tra l’emittente del Cavaliere e il gruppo telefonico.
Questi, però, sono semplici scenari. La realtà, per il momento è più semplice: a partire da giugno Murdoch si troverà a fronteggiare la potentissima alleanza di Rai, Mediaset e Telecom dietro la quale è schierata tutta la grande finanza italiana. Brutta storia per il magnate australiano. Il primo atto di sfida sarà l’uscita da Sky dei tre canali dell’emittenza pubblica, di quelli del Biscione e de La 7. Sarà possibile vederli solo con il sistema analogico (fino al 2012 quando andrà in pensione) oppure con la piattaforma Tivu. Si calcola che il 40% dell’audience dell’emittente di Murdoch è rappresentata da clienti che guardano Rai e Mediaset sul satellite. Non basta questo, però, per spingere la clientela a lasciare Sky per dirigersi verso la nuova piattaforma. L’offerta dovrà essere ampliata con nuovi canali tematici. Qui vederemo i frutti di Rai-set con il contorno de La 7.