Giulia Cerasoli, Chi, 11 febbraio 2009, 11 febbraio 2009
Alessandro Preziosi utilizza il successo ottenuto in televisione per trascinare un pubblico giovane davanti al palcoscenico
Alessandro Preziosi utilizza il successo ottenuto in televisione per trascinare un pubblico giovane davanti al palcoscenico. Era già successo con Re Lear, poi con Datemi tre caravelle, ed ora con Amleto. «Il teatro è salutare. il luogo dove mi rispecchio di più. vicino a un lavoro vero, con un sindacato, delle regole. Qui sono capocomico, produttore e protagonista. In teatro il pubblico giudica, ama e si emoziona. E il responsabile sei tu e basta». Perché Amleto? « l’opera più contemporanea che si possa mettere in scena. E noi l’abbiamo estremizzata questa contemporaneità, ambientandolo in un salotto e puntando su politica, solitudine, bellezza. Facciamo vedere il marcio che c’è in Danimarca. E potrebbe essere la Napoli di adesso. Amleto, inoltre, è un intellettuale in crisi: più attuale di così». Progetti dopo Amleto? «Produrrò un musical su Siddharta. Con il mio socio Tommaso Mattei sto lavorando a un talent show sul teatro per la televisione. Per molti potrebbe essere una grande occasione».