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 2009  febbraio 04 Mercoledì calendario

LA7, ANCHE ELKANN IN SOLIDARIETA’


Nessun licenziamento a La7, con un accordo tra le parti che salva i 25 giornalisti sui quali sarebbe dovuta cadere la scure dei tagli a Telecom Italia Media. Sempre ieri, tuttavia, un’altra notizia: chiude la tv locale campana Casertamia, con il licenziamento di giornalisti e tecnici per problemi di natura economica da parte dell’editore. Da un lato la grande Telecom, una tv nazionale, una redazione di 93 giornalisti, 85 a Roma e otto a Milano, tutti pagati onorevolmente. E salvati, compreso il redattore ordinario Alain Elkann, assunto l’1 febbraio 1996, almeno per due anni, con un accordo di solidarietà che prevede un -8% in busta paga. Sacrificio, tutto sommato, accettabile, soprattutto per Elkann, per conservare il posto di lavoro. Dall’altro precariato e piccola impresa, che non godono della ribalta nazionale, e con un epilogo che, probabilmente, sarà diverso da quello di La7. Questa è la realtà dell’editoria e del sindacato in Italia.

Concentrandoci sul caso La7, che si è chiuso dopo cinque mesi di dure trattative e scontri, va tuttavia sottolineato come, alla fine, si sia fatto tanto caos e polverone per risparmiare circa 1,5 milioni di euro all’anno. Molti soldi, per l’amor del cielo, ma una quisquillia per una società come Telecom Italia Media, che solo nei primi nove mesi del 2008 ha macinato un risultato operativo negativo per 92,7 milioni. Comunque c’è soddisfazione sia per Giovanni Stella, vicepresidente e amministratore delegato di Telecom Italia Media che si appresta a lasciare il timone al nuovo a.d. Mauro Nanni, sia nel sindacato per come sono andate a finire le cose. In pratica, dall’inizio della vertenza, ci sono stati cinque giornalisti delle news di La7 che hanno accettato l’esodo incentivato; due telecineoperatori hanno invece rinunciato al contratto giornalistico, facendo un passo indietro per mantenere il posto; altri due giornalisti hanno trasformato il loro contratto da tempo pieno in part time. Per tutti gli altri, oggetto dell’intesa raggiunta il 2 febbraio scorso al ministero del lavoro, è evitato il rischio licenziamento: è prevista, invece, la riduzione dell’orario di lavoro (circa un giorno alla settimana) e del salario pari al 16%. C’è, però, una quota pari all’8% che verrà integrata in busta paga dall’Inpgi, l’Istituto di previdenza dei giornalisti. L’applicazione dell’accordo avrà durata di due anni, dal 1° marzo 2009 al 28 febbraio 2011. L’azienda si è anche impegnata a utilizzare maggiormente i 93 redattori delle news all’interno dei programmi di La7, per valorizzare risorse interne che, tanto per fare un esempio, hanno recentemente messo a punto lo speciale sull’insediamento del presidente degli Stati Uniti Barack Obama a costo zero, con un 7% di audience che è manna per la rete di Telecom. Nella nuova programmazione 2009 il canale dovrà anche trovare alternative a Piero Chiambretti, passato a Italia Uno, e a Daria Bignardi, che in primavera sbarcherà su Rai Due. Per ora le audience sono in crescita (attorno al 3% in prime time), e il contratto di raccolta pubblicitaria, firmato col gruppo Cairo Communication, assicura a La7 un minimo garantito di 84 milioni all’anno, da non trascurare in un momento di magra come questo. Ricordando, tuttavia, sempre che La7 è una tv che, nei primi nove mesi del 2008, ha avuto un risultato operativo negativo per 52 milioni di euro su 67 milioni di ricavi.

Sistemata la pratica La7, corrono invece insistenti le voci di un imminente intesa tra ApCom, agenzia giornalistica controllata da Telecom Italia Media, e Asca, altra agenzia giornalistica diretta da Claudio Sonzogno e in mano al gruppo grafico-editoriale di Luigi Abete. Si fa riferimento a ipotesi di fusione tra le due entità. Pure ApCom, diretta da Gaetano La Pira, è fonte di perdite per Telecom Italia Media: con 114 dipendenti, l’agenzia ha realizzato un risultato operativo negativo per sei milioni di euro su 7,5 milioni di ricavi nei primi nove mesi del 2008. Si deciderà tutto nel consiglio di amministrazione di Ti Media del prossimo 26 febbraio, chiamato a esaminare e approvare il bilancio 2008. E a ratificare la nomina del nuovo a.d.