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 2009  febbraio 04 Mercoledì calendario

I TANTI INGANNI DEL FICO


Fichi, kaki e amarene sono piante dai rami fragili: non dovrebbero mai essere «scalati». Le scale a pioli, nei giardini e nei frutteti, sono necessarie: fanno parte di un serio ed essenziale «kit» del giardiniere.
Anche se bellissimo e, dal portamento speciale ed «artistico», l’albero del fico, appunto, è fragile, ingannevole e si può rompere sotto il peso. Anche della neve. Il suo legno è soffice, croccante e spugnoso. Ama poco i «tagli» e le potature: in particolare nei posti freddi e umidi, dove le piogge possano avere ragione sulle superfici spugnose dei tagli stessi.
Come già detto, tra le piante fruttifere, anche il bellissimo kaki e l’amarena sono altri due campioni di fragilità. E dire che, botanicamente, il kaki sarebbe anche parente dell’ebano. Ma come spesso ci ricordano i «saggi», la durezza e la fragilità, certe volte, possono essere due caratteristiche distinte e incomunicabili.
Che il fico fosse «vigliacco», in casa mia, si è sempre saputo, ma che l’albero delle amarene e quello del kaki lo fossero pure me l’ha ricordato, pochi giorni fa, Bartolomeo Gottero, prevenendo una potatura, appunto, ad un vecchio, grosso (e molto generoso!) kaki. Fruttifero e dolcissimo, nutre centinaia e centinaia di piccoli uccelli, mantenendo per lungo tempo, tra ottobre e gennaio, qualche caparbio frutto tardivo e maturo. I kaki, vigorosi e prolifici, di tanto in tanto, vanno alleggeriti di qualche ramo: il pericolo è la neve, che tra fitto e groviglio può fermarsi e far diventare il tutto troppo pesante per un albero fragile.
Dopo una potatura azzeccata, i frutti, sempre a detta di Bartolomeo Gottero, diverrebbero anche più belli e più grandi: il che, alla fine dei conti, non è proprio male. In quanto alle amarene, poi, ho avuto la fortuna di coltivarne alcune tenute molto basse, a portata di braccio, ed essendo fruttuosissime non c’era proprio bisogno di scalare un bel nulla.
Non c’è niente da fare: l’Italia non è più agricola e le piante, nessuno le conosce più. E anche, per fortuna, nessuno le scala: per gli italiani raccogliere i frutti è soprattutto noioso e faticoso: è meglio il supermercato dove ce ne sono tanti... da vendere.