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 2009  febbraio 03 Martedì calendario

LEHMAN ASSUME A WALL STREET MA SOLO PER DUE ANNI


Colosso bancario caduto in disgrazia cerca personale per liquidazione asset: esperienza finanziaria richiesta, stipendio dignitoso, e posto garantito per due anni.
L’annuncio è firmato Lehman Brothers, l’ex quarta banca d’investimento degli Stati Uniti, finita a settembre in bancarotta a causa della crisi e sotto lo sguardo imperterrito del governo americano, che non ha mosso un dito per evitarne il collasso. In cinque mesi la società è stata sfrattata dalla lussuosa sede di Times Square, ha dichiarato il fallimento licenziando quasi tutto il personale, e ha svenduto gran parte delle attività a Barclays e Nomura. Eppure Lehman, o quello che ne rimane, vanta ancora liquidità per sette miliardi di dollari, gestisce 1400 investimenti privati, per un valore di 12,3 miliardi, e conta 500 mila contratti di derivati con oltre 4 mila partner, pari a 24 miliardi di dollari. E cosa più importante assume personale, tanto da diventare uno dei posti più ambiti di Wall Street. «Siamo inondati dai curriculum», spiega Bryan Marsal, amministratore delegato e e fondatore di Alvarez & Marsal, la società di consulenza fallimentare che gestisce la dismissione degli asset della banca. Le richieste provengono da professionisti usciti dalle scuderie di Citigroup, Bank of America e Morgan Stanley a causa delle recenti ondate di licenziamenti. «Sono tempi difficili - racconta Marsal - e c’è molta gente in gamba che cerca lavoro».
In Lehman gli stipendi non sono quelli dei tempi d’oro, ma visto che saranno necessari almeno due anni per completare la liquidazione, il posto è garantito per un equivalente periodo. A&M ha preso in mano le redini del gruppo a settembre con un task force di 150 specialisti col compito di massimizzare il ricavato della vendita delle attività.
L’obiettivo è ripagare al meglio i 150 miliardi di dollari di debiti: perciò anziché cedere asset in un mercato depresso gli amministratori hanno deciso di gestirli e ripagare i creditori con titoli, una scelta che richiede tempi più lunghi ma entrate maggiori. Per portare avanti le operazioni, Marsal ha trattenuto 130 dipendenti della banca, richiamandone dopo altri duecento, e avviando poi il reclutamento di personale per immobiliare e derivati. La dismissione è complicata e costa circa 30 milioni al mese e «necessita di personale preparato e pagato a dovere», dice Marsal sottolineando però che i bonus sono bassi, «quasi un bacio e un abbraccio affezionato». Tra gli «ex» c’è anche Richard Fuld, l’ultimo numero uno di Lehman, considerato responsabile del collasso. Nonostante sia stato depennato dal libro paga e costretto a restituire la Mercedes aziendale, Fuld è rimasto su richiesta di Marsal: «si dimostra sempre disponibile a collaborare».