Wall Street Journal, 4 febbraio 2009, 4 febbraio 2009
La Russia sta tentando in tutti i modi di fermare la caduta del rublo. La Banca centrale ha alzato i tassi di interesse e ridotto la liquidità in circolazione, il Cremlino prepara una legge che limiti l’uscita di capitali dal paese
La Russia sta tentando in tutti i modi di fermare la caduta del rublo. La Banca centrale ha alzato i tassi di interesse e ridotto la liquidità in circolazione, il Cremlino prepara una legge che limiti l’uscita di capitali dal paese. L’obiettivo è impedire che la moneta scivoli sotto la soglia di 41 rubli per un paniere composto da dollaro ed euro. Ma non sta funzionando, lunedì il rublo ha toccato il minimo degi ultimi 11 anni a 36 rubli per un dollaro. Nessuno, in realtà, si fida del Cremlino: i futures sul rublo per i prossimi 3 mesi continuano ad essere scambiati ben al di sotto della soglia dei 41. Il problema è che gli investitori stanno fuggendo dalla Russia fin dall’inizio della crisi finanziaria, a causa dell’instabilità del sistema russo. Da agosto Mosca ha speso un terzo delle sue riserve per sostenere la sua valuta, nel frattempo il rublo ha perso un quarto del suo valore e i soldi investiti in aiuti alle banche sono finiti subito nel mercato delle valute. ”Tutti i rubli che sono arrivati si sono trasformati in dollari – spiega Natalya Orlova, capo economista di Alpha Bank a Mosca – uscire da una spirale in cui tutti scommettono su nuovi ribassi sembra impossibile”.