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 2009  febbraio 04 Mercoledì calendario

AIUTO. Il ministro degli Esteri Frattini ha lasciato Chantal, ma stavolta il comunicato non è stato emesso dall´agenzia pr di Bona Bonarelli, a cui nel settembre scorso la 39enne "dermatologa dei Vip" aveva chiesto di annunciare che con il titolare della Farnesina «era scoccata la scintilla»

AIUTO. Il ministro degli Esteri Frattini ha lasciato Chantal, ma stavolta il comunicato non è stato emesso dall´agenzia pr di Bona Bonarelli, a cui nel settembre scorso la 39enne "dermatologa dei Vip" aveva chiesto di annunciare che con il titolare della Farnesina «era scoccata la scintilla». Come da corredo iconografico: foto di lei con schiena nuda in abito da sera e istantanea dei due autodefinitisi nel testo «giovani, belli e di successo» in vacanza. Bene, da oggi quella scintilla si è spenta. Esito che certo non si poteva immaginare quando lei ha accompagnato il ministro nei suoi viaggi ufficiali (in Francia o in Medio Oriente). Ma succede. Aiuto, comunque, e non solo perché alle prese con il Brasile (caso Battisti) e con l´Inghilterra (affare Irem) «fonti vicine al ministro degli Esteri», questa la formula di vana informalità dietro la quale si intravedono sventurati portavoce e diplomatici, sono stati costretti a smentire che la rottura tra i due sia avvenuta, come quella tra Sarkò e Cecilià, attraverso un sms. No, Franco non ha scaricato Chantal con un fulminante messaggino. «La prima parte di questa storia - prosegue questa nota destinata a segnare una pietra miliare nella storia dei sempre più complessi rapporti tra sfera pubblica e personale - è stata mediaticamente bulimica, la parte finale ora sarebbe anoressica». La ex coppia ha in seguito diffuso, su carta intestata dello studio legale Spadafora-De Rosa, una dichiarazione congiunta in cui si richiede «un po´ di riservatezza in ragione dei principi elementari del rispetto della privacy». Poi più nulla. Ma già questo in fondo basta «e soverchia», come direbbe il vecchio Andreotti. L´iniziale e rinforzata invocazione di soccorso sta infatti nella possibilità o forse addirittura nella necessità, ormai, di tutelare in qualche modo i cittadini dall´immane, sdolcinata, furbastra e insana pressione di intimità che, travolti gli argini dei rotocalchi e dei siti specializzati, sta per invadere definitivamente la vita pubblica italiana, con effetti ancora difficili da valutare. E si dirà: è colpa dell´informazione - e in parte va così. Ma la novità vera è che, al corto com´è di idee e progetti credibili, il potere ha imparato a gestire il gossip per farsi tornare utili magagne, speranze, impicci, traumi infantili, sentimenti, storielle, smancerie, delusioni, scherzi, desideri, fobie, coming out, smancerie e pettegolezzi. Per cui, cronaca di ieri, il presidente Berlusconi ha reso noto di aver perso quattro chili. E l´altro giorno la Mussolini ha raccontato, con dettagli, di essere stata molestata sul bus, a 17 anni. E ancora prima la Boniver aveva ampiamente dato conto del suo incidente botulinico. Così va avanti, fra ammissioni, confessioni, rivelazioni. Per chi non lo sapesse Sgarbi ha diversi figli ed è in bolletta. Mentre Brunetta sta mettendo su casa con Titti. La Finocchiaro usa gli slip, a differenza di altre sue colleghe senatrici proficuamente passate al perizoma. Il ministro Matteoli si è intossicato con un riccio di mare. Alemanno sostiene che la croce celtica ce l´ha al collo pure Cossiga. La Gelmini ha festeggiato il compleanno in commissione. Da un po´ di tempo nell´aula di Montecitorio Paola Concia riceve occhiate assassine da una bella collega del centrodestra. L´onorevole Bocchino fa sempre irresistibili scherzi alle matricole. La Meloni ha smesso di fumare e in gioventù ha fatto anche la barista. Da adolescenti, Barbara D´Urso e l´ex presidente Villari si amarono. La moglie di Storace era inizialmente gelosa della Santanché. D´Alema avrebbe pensato di acquistare un vigneto, di qualità super (diciamo). Il figlio di Bossi, quello grande, ha fatto pace con il papà che gli aveva negato un soggiorno all´isola dei famosi. Bassolino ha sbagliato tintura. Dopo il corso, Bondi non ha più paura di volare. E infine, abbandonando la dimensione delle umane relazioni: quando di primo mattino la sua padrona sta partendo per Roma, il somaro della Brambilla rompe in fragorosi ragli d´amore; così come il cane di La Russa si agita e abbaia quando sente alla radio l´imitazione di Fiorello. Il lungo e straniante repertorio, frutto di un´osservazione sul campo di cui ci si può perfino vergognare, raggruppa episodi per così dire «privati» degli ultimi dodici mesi. Non contempla i massivi pianti, le scenate nei talk-show, né altre saghe, anch´esse difficilmente definibili «personali», che pure hanno avuto un oggettivo impatto politico: le vicissitudini para-coniugali di Fini, per dire, gli sviluppi della paternità di Cofferati e l´intercetteide berlusconiana, con le debite ricadute a livello di scelta di ministre. In questo quadro la vicenda Frattini-Sciuto si connota come il classico autogol di chi, dopo aver sollecitato la più impicciosa attenzione da parte del pubblico, si trova a fronteggiarne i malevoli e spesso ipocriti giudizi. Eppure il contrappasso, la nemesi, il combinato disposto pubblicità-vergogna è ben lungi dall´esaurire la faccenda dell´intimate politics che forse, al di là dei rischi paradossali, trascende la volontà dei singoli per trovare spiegazioni di sistema. Gli effetti di lunga deriva della personalizzazione; la necessità dei politici di mostrarsi il più possibile caldi e vicini a un pubblico sempre più distratto; o ancora l´entrata in campo di nuove categorie post-politiche per cui gli esempi, i comportamenti e gli stili di vita sostituiscono le vecchie idealità. E un po´ sarà anche l´avanzata di nuove figure - vedi la Carfagna che invoca «coccole» istituzionali o la Santanché che «tanto io non gliela do». O il novissimo insediamento di professionalità alla Klaus Davi che nel suo confessionale on line, settimana dopo settimana, fa confessare a Dell´Utri l´astinenza elettorale, a Pecorella e Berselli l´iniziazione sessuale, al senatore Salvi il corteggiamento da parte di due uomini, al sottosegretario Romani le molestie di un pedofilo. L´altro giorno Davi ha spedito un questionario bello morbosetto a tutti i deputati. Dieci anni fa sarebbe stato impensabile: come del resto la storia finita di Franco & Chantal, dai comunicati di Bona Bonarelli alla diffida in nome di una privacy che non si sa più che cos´è, né come, né quando, né dove e né perché.