Wall Street Journal, 3 febraio 2009, 3 febbraio 2009
La Cina ha offerto la prima stima ufficiale sulla situazione dei lavoratori rurali. Sono 130 milioni di persone, che dalle campagne si sono trasferiti in città per lavorare nelle fabbriche
La Cina ha offerto la prima stima ufficiale sulla situazione dei lavoratori rurali. Sono 130 milioni di persone, che dalle campagne si sono trasferiti in città per lavorare nelle fabbriche. Venti milioni di loro hanno perso il lavoro negli ultimi mesi, ha annunciato Chen Xiween, a capo dell’ufficio per le politiche rurali del Partito comunista cinese. ”Come vivranno queste persone quando torneranno nei loro villaggi? – ha chiesto Xiween – Questo è nuovo fattore che colpirà la nostra stabilità sociale quest’anno”. I migranti in cerca di lavoro saranno 25 milioni nel 2009, quando di solito erano 6 milioni. Caso tipico della gravità della situazione il villaggio di Shuangyao. Abitato da 60 famiglie, Shuangyao vive dei soldi dei suoi 60 lavoratori emigrati in città: sono tutti i giovani del villaggio, ognuno manda a casa tra i 1.400 e i 2.000 dollari all’anno. Senza questi soldi quelli che rimangono nel villaggio – che sono poi vecchi e bambini – non possono permettersi la scuola, i vestiti, la televisione. Il villaggio è sovrappopolato e non c’è la possibilità di vivere di agricoltura. Se i suoi lavoratori emigrati perdono il posto, dicono le autorità locali, il villaggio di Shangyao è semplicemente destinato a sparire in pochi anni.