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 2009  febbraio 01 Domenica calendario

ALBERTO INNOCENTE?


E così, come in ogni ”giallo” degno di tale nome, sembra proprio che anche nel delitto di Garlasco le sorprese non debbano finire mai. L’ultima notizia - tanto sorprendente quanto clamorosa - risale soltanto a poche ore fa. In una nuova relazione peritale (oramai, tra perizie d’ufficio, perizie di parte, della difesa e della famiglia Poggi, ci siamo abituati a leggere proprio tutto e il contrario di tutto) i medici legali della Procura hanno fissato l’ora della morte di Chiara Poggi tra le 10.30 e le 12.00 del 13 agosto 2007. La notizia è quantomeno sorprendente, poiché sembra impossibile che i periti della Procura abbiano avuto bisogno di ben 17 mesi per potere stabilire in via definitiva l’ora del delitto.
le lancette spostate

Ma la notizia è altresì clamorosa: nel senso che se quest’ultima perizia avesse per davvero centrato la verità, la difesa di Alberto Stasi vedrebbe bruciata la sua migliore carta difensiva. Che è la seguente: dai tabulati telefonici acquisiti agli atti, è risultato che verso le ore 9.50 del mattino del delitto Alberto Stasi ricevette sul telefono di casa una chiamata della madre, con la quale egli parlò per qualche minuto. Ergo, se l’omicidio fosse stato commesso tra le ore 9.10 e le 10.00 (come più volte era stato ipotizzato anche dall’accusa) Stasi non avrebbe potuto trovarsi sul luogo del delitto nell’ora del delitto. Ma se invece (come viene ora sostenuto dai periti medico-legali della Procura) Chiara venne uccisa dopo le ore 10.30, in questo caso l’alibi fornito dalla difesa di Alberto Stasi salterebbe clamorosamente.

Ma c’è di più. A prima vista, la nuova ora della morte di Chiara potrebbe sembrare aver spazzato via tutte le nuvole (assai ingombranti) portate sulla scena del delitto dalla teste-chiave Franca Bermani. Una testimone ritenuta da tutti talmente attendibile, da non essere mai stata messa in discussione nemmeno velatamente. La Bermani nel pomeriggio del 13 agosto dichiarò ai Carabinieri di avere visto quella stessa mattina, subito dopo le ore 9.10, una bicicletta nera da donna incustodita e appoggiata al muretto di casa Poggi: una bicicletta che però alle ore 10.25 non c’era più. ovvio che se Chiara fosse stata uccisa tra le ore 9.10 e le 10.25 (come molte volte era stato ipotizzato da tutte le parti) l’indiziato numero uno del delitto non potrebbe certo essere Alberto Stasi, ma al contrario l’ignoto (o ignota) ciclista giunto (o giunta) a casa Poggi su quella bici nera da donna alle ore 9.10 del mattino.

Ma se la nuova perizia d’ufficio avesse centrato la verità circa l’ora dell’omicidio, allora sarebbe evidente che l’ignota persona che era giunta a casa Poggi a cavallo di quella bicicletta nera da donna alle ore 9.10 in punto, andandosene poi via prima delle ore 10.25, nulla avrebbe a che spartire col delitto di Garlasco, commesso dopo le ore 10.30. E l’unico indiziato resterebbe Alberto Stasi, con la sua vistosa e fiammante bicicletta metallizzata color rosso-bruno (bicicletta che però - caso davvero alquanto strano - nessuno avvistò in circolazione a Garlasco la mattina del delitto) .

Personalmente, continuo a credere che l’assassino di Chiara Poggi (Alberto Stasi o chiunque altro) avendo studiato e pianificato alla perfezione il delitto in ogni minimo dettaglio, mai avrebbe commesso l’imperdonabile e madornale errore di portarsi sul luogo del delitto con il suo personale mezzo di locomozione (bicicletta, ciclomotore, motocicletta o autovettura) con il rischio di essere avvistato e di venire riconosciuto. Ergo, la bicicletta nera da donna avvistata dalla teste Bermani subito dopo le ore 9.10, venne utilizzata e messa in piena evidenza dall’assassino di Chiara Poggi al fine di depistare le indagini.
errore madornale

A questa nostra teoria sembrerebbe voler dare indirettamente una definitiva stroncatura l’ultima perizia d’ufficio. Infatti, se Chiara Poggi venne uccisa dopo le ore 10.30 del mattino, la bicicletta nera da donna, uscita dalla via Pascoli prima delle ore 10.25, sarebbe anche uscita dalla scena delitto, con il quale nulla avrebbe a che spartire.

Orbene: chi ha fatto questo ragionamento ha commesso - a mio modesto parere - un errore madornale. Infatti, se Chiara Poggi è stata per davvero uccisa dopo le ore 10.30, allora la Procura di Vigevano e gli inquirenti dovranno spiegare all’attentissimo e scrupolosissimo GIP di Vigevano dott.ssa Giulia Pravon (e in seguito anche alla giuria della Corte di Assise) che cosa era andatp a fare a casa Poggi alle ore 9.10 del mattino del 13 agosto quell’ignoto personaggio che aveva lasciato la bicicletta nera da donna incustodita e appoggiata al muretto della villa. Forse era andato a fare le prove del delitto che poi avrebbe commesso un paio di ore dopo? E in tal caso, se l’assassino fosse realmente Alberto Stasi, perché mai egli sarebbe andato a casa Poggi alle ore 9.10 su una bicicletta nera da donna non di sua proprietà, per poi ritornare circa due ore dopo a cavallo della sua fiammante e vistosa bici per uccidere Chiara?. Tutto assurdo, per almeno tre motivi:

1) se Alberto Stasi è per davvero l’assassino, mai avrebbe commesso il madornale e imperdonabile errore di andare in via Pascoli a cavallo della sua bicicletta, col rischio notevolissimo di venire immediatamente avvistato e riconosciuto;

2) la mattina in cui venne commesso il delitto, nessuno vide circolare in Garlasco la bicicletta di Alberto Stasi;

3) il fatto che alle ore 9.10 del 13 agosto Chiara Poggi abbia disinnescato l’impianto di allarme della sua casa e fatto entrare tranquillamente il suo ignoto visitatore (o ignota visitatrice) che era giunto (o giunta) su una bicicletta nera da donna, apre scenari davvero inquietanti.

La nuova perizia d’ufficio che fissa definitivamente l’ora del delitto tra le ore 10.30 e le 12.00, ben lungi dallo stroncare l’alibi fornito da Alberto Stasi, si è rivelata un autentico boomerang per l’accusa. Infatti, bisogna tenere ben presente che Chiara Poggi aprì la porta al suo assassino coperta soltanto da un pigiamino. Se fosse esatta l’ ultima teoria accusatoria secondo cui Alberto Stasi uccise Chiara dopo le ore 10.30 , si arriverebbe all’allarmante (e aberrante) conclusione che con quello stesso succinto pigiamino, la povera Chiara aveva ospitato in casa sua alle ore 9.10 del 13 agosto un personaggio diverso da Alberto Stasi, ma con il quale la vittima era forse legata da un rapporto di intimità affettiva.