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 2009  febbraio 01 Domenica calendario

ADDIO ELEGANZA DA FIABA LA PRINCIPESSINA E’ NUDA


Raccontano che all’ultima riunione di famiglia, la nuova enfant terrible di casa Windsor abbia messo a posto addirittura il principe William. La giovanissima Eugenia non è tipa da mandarle a dire: quando il cugino che non la vedeva da tempo si è complimentato per lo sviluppo repentino (’Hey Euge, alla fine ti sono cresciute le tette”), lei, serafica e pungente, ha risposto strizzando l’occhio allungato dal kajal: «Nel frattempo Willy, a te sono caduti i capelli».
Se fino a ieri il ruolo di guastafeste dei reali britannici era saldamente in mano a Harry, secondogenito di Carlo e Diana noto per l’estrema volubilità amorosa, ora che la principessa Eugenia ha raggiunto la maggiore età i paparazzi hanno solo l’imbarazzo della scelta. E non ci pensano su troppo. Come la settimana scorsa, quando la figlia di Sarah Ferguson e Andrea, duca di York, è stata colta in flagrante performance di lapdance sul bancone del SophistiCats Gentlemen’s Club, uno strip-bar dove per 20 sterline, circa 25 euro, ragazze «hot and sexy» danzano sinuose davanti ai clienti ipnotizzati. Pare che Eugenia fosse arrivata al locale a bordo della sua Nissan Figaro decappottabile alle 4 di notte, un’ora prima della chiusura, e dopo aver diviso con gli amici una bottiglia di champagne Bollinger da 165 sterline, abbia deciso di esibirsi al palo.
C’era una volta la casa reale. La Corte leggendaria di Buckingham Palace, scrigno di etichette, tradizioni, istantanee di un microcosmo maestoso tramontato con il Novecento ma con una luce residua brillante ancora attraverso l’eleganza antica di alcuni protagonisti. I nostalgici vollero vedere in lady Diana Spencer l’erede che avrebbe raddrizzato lo scettro piegato dalla Storia raccogliendo il testimone ideale della regalità, la misura, la distanza non altezzosa, l’eleganza composta di Grace Kelly tanto ammirata dalla novella nuora della regina Elisabetta. In realtà, la principessa triste, già involontariamente icona pop, era l’epigono del mondo dal sangue blu contaminato in modo irreversibile dalla post-modernità.
Le foto di Eugenia in minigonna invisibile e giubbino color argento, i capelli avvolti in una fascia rosa neon come le ciglia finte e le scarpe dal tacco vertiginoso, riflettono nei mille frammenti di uno specchio rotto l’immagine mitica della zia Diana, incoronata da Vogue regina della moda del XX secolo.
L’estate scorsa, alla vigilia della maturità, la nipotina di Carlo d’Inghilterra fu immortalata nuda e ubriaca sui prati dell’esclusivo Marlbourgh College, una scuola da 23 mila sterline l’anno. I tabloid uscirono in edizione speciale, i moralisti storsero il naso, i genitori tennero il broncio qualche giorno ma poi benedissero il viaggio in India della fanciulla, le spiagge Goa, la Marina di Mumbai. Secondo il Daily Mail, papà Andrea confidò a un amico un pizzico di preoccupazione: «Eugenia ha la tendenza a essere un po’ teppista». Una via di mezzo tra il cugino Harry e la principessa Margaret, sorella minore di Elisabetta II scomparsa nel 2002 e raccontata in seguito dal film-documentario di Channel 4 «The Queen’s Sister» come una gaudente dedita a sesso droga e rock&roll.
Alla fine, lo scandalo della principessina desnuda rientrò con una ramanzina e la promessa solenne di mettere la testa a posto all’università. Niente a che vedere con il pandemonio scatenato alcune settimane dopo dalla pagina del social network MySpace in cui la Windsor ribelle, definita dalla rivista Tatler «ostinata, moderna e sexy come l’inferno», descriveva i membri della famiglia reale, zii, cugini, parenti lontani e, soprattutto, nonna Elisabetta, «My grandmother, the queen, Super Gran!». Apriti cielo. Vuoi mettere una fotografia osé con la dissacrazione dell’emblema regale.
La principessa si diverte e, sotto sotto, umanizza Buckingham Palace. Croce e delizia. il dazio da pagare alla permissività, dice al Daily Mail sir Dai Davies, ex capo di Scotland Yard’s Royalty Protection Squad, le guardie del corpo dei reali britannici: «Credo che spendere tanto per proteggere Eugenia e sua sorella Beatrice sia un affronto ai contribuenti». La sicurezza delle principesse costa circa mezzo milione di sterline l’anno, un valore antico come dietro la vetrina di un museo.