Wall Street Journal, 2 febbraio 2009, 2 febbraio 2009
Almeno 50 banche hanno rifiutato gli aiuti del Tesoro americano. Sono soprattutto gli istituti minori e più sani – quelli su cui si baserebbe l’intervento governativo da 700 miliardi – a rifiutare quei soldi, per evitare di subire un eccessivo controllo da parte del governo e anche perché si fidano poco dei piani di salvataggio
Almeno 50 banche hanno rifiutato gli aiuti del Tesoro americano. Sono soprattutto gli istituti minori e più sani – quelli su cui si baserebbe l’intervento governativo da 700 miliardi – a rifiutare quei soldi, per evitare di subire un eccessivo controllo da parte del governo e anche perché si fidano poco dei piani di salvataggio. Il Tesoro ha già pompato nel sistema 250 miliardi di dollari. Ne ha distribuiti 194 tra 317 istituti. ”C’è una condizione, nell’accettare quei prestiti, che concede al governo la possibilità di cambiare le regole del provvedimento in maniera unilaterale” spiega Rick Adams, ceo di United Bankshare, banca che martedì scorso ha rifiutato un aiuto statale da 197 milioni per non dovere ridurre i dividendi e per l’incertezza che circonda le future condizioni del prestito. Altri istituti sfruttano gli aiuti per dare fiducia agli investitori: prima chiedono di ottenerli, poi li rifiutano, per dimostrare che non hanno bisogno di soldi.