Wall Street Journal, 2 febbraio 2009, 2 febbraio 2009
Lavorare per Lehman Brothers è diventata un’ottima cosa per gli operatori di Wall Street. Servono due anni per chiuderla, e la folla dei licenziati della finanza americana cerca di partecipare alla dismissione del gruppo per avere un posto sicuro, almeno per un po’
Lavorare per Lehman Brothers è diventata un’ottima cosa per gli operatori di Wall Street. Servono due anni per chiuderla, e la folla dei licenziati della finanza americana cerca di partecipare alla dismissione del gruppo per avere un posto sicuro, almeno per un po’. Tra l’altro gli stipendi, anche se molto inferiori a quelli pre-fallimento, restano ai livelli delle compagnie finanziarie rivali. ”Riceviamo domande di impiego da dipendenti ed ex dipendenti di Bank of America, Citigroup e Bear Stearns” racconta Bryan Marsal, che guida il piano di ristrutturazione di Lehman. La compagnia adesso ha 6 miliardi di dollari in cassa, 12,3 miliardi in investimenti e altri 24 miliardi in contratti derivati. Quasi niente, rispetto alle sue antiche dimensioni. Ma serve personale, perché bisogna lavorare per liquidare il tutto, vendere gli asset e massimizzare i rimborsi per i creditori a cui si devono 150 miliardi. Fare andare avanti Lehman costa 25 milioni di dollari al mese, escluse le spese per avvocati e advisers.