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 2009  gennaio 24 Sabato calendario

Aneddoti e pareri del produttore musicale David Zard su alcuni artisti. Aretha Franklin: «Organizzai il suo tour europeo a partire dall’Olympia di Parigi

Aneddoti e pareri del produttore musicale David Zard su alcuni artisti. Aretha Franklin: «Organizzai il suo tour europeo a partire dall’Olympia di Parigi. Ci mollò a metà del tour per inseguire il suo uomo che era anche il suo pusher». Ike e Tina Turner: «La prima cosa che mi chiesero fu di trovare un modo per procurargli droga». Rolling Stones: «Pretendevano sempre dei party sontuosi dopo il concerto, che tra l’altro si pagavano loro: caviale, champagne, aragoste. Ma poi scoprivi che erano per i tecnici». Madonna: «Non è mai stata una grande cantante. Quando l’ho conosciuta era molto cafona. Poi è migliorata». Bruce Springsteen: «Andai due giorni di seguito ai suoi concerti di Roma. Fu penoso vederlo replicare ogni cosa pari pari, battute e movimenti sul palco inclusi». Elton John: «Mi smascherò. Mi diceva spesso: "Si capisce che tu volevi essere uno di noi». Bob Dylan: «Viene a mangiare il cous cous a casa mia. Viene, mangia e sta zitto. Mi chiama sempre quando capita in Italia. Quando lo feci incontrare con Francesco De Gregori non si capiva chi dei due era più emozionato». Pink Floyd: «Roger Waters e David Gilmour erano miei amici. Due ragazzi semplici. Prima del concerto li portai a fare un giro tra la folla. Non li riconobbe nessuno». Michael Jackson: «Il più grande di tutti dal vivo». Vasco Rossi: «Un extraterrestre. Il più grande fenomeno al mondo». Antonello Venditti: «Un cantante portato in auge dall’ideologia di partito, anche se poi mi sembra che l’unica sua vera ideologia sia la Roma». De Gregori: «Un poeta vero. Una bellissima persona. Senso pratico zero». Claudio Baglioni: «Trai primi dieci grandi autori del mondo. Avrebbe voluto essere un De Gregori in cuor suo». Zucchero: «Furbo, quando da manager si è inventato la storia dei musicisti famosi tipo Miles Davis spacciati per grandi amici, in realtà ingaggiati a pagamento». Angelo Branduardi: «Il mio più grande affare da manager».