Stefano Brusadelli, Panorama, 5 febbario 2009, 30 gennaio 2009
Schiacciato dalla bulimia legislativa del governo, il Parlamento prova a difendersi, seppure con la pistola ad acqua
Schiacciato dalla bulimia legislativa del governo, il Parlamento prova a difendersi, seppure con la pistola ad acqua. Dall’avvio della legislatura fino al termine del 2008 l’assemblea di Montecitorio ha approvato la bellezza di 2.088 ordini del giorno, in media 331 per ogni mese di lavoro effettivo. Un record nella storia parlamentare. Per dare un’idea del fenomeno, la stessa media fu di 158 nella scorsa legislatura (2006-08), di 75 nella tredicesima (1996-2001), di 44 nell’undicesima (1992-94) e di soli 14 nella decima (1987- 92). E anche al Senato non si scherza: gli odg approvati a fine anno sono stati 549 contro 477 dell’intera legislatura precedente. Pino Pisicchio, ex dc, deputato di lungo corso oggi con l’Idv, definisce ironicamente la nuova tendenza come un’esibizione di «onanismo parlamentare». Messi ai voti dopo l’approvazione finale dei provvedimenti, e (solo in teoria) capaci di impegnare il governo a seguire un determinato indirizzo, gli odg sono diventati lo sfogo dell’impotenza delle Camere. Impossibilitati a far passare proposte di legge o anche semplici emendamenti, i parlamentari li trasformano in odg. Spesso su suggerimento dello stesso esecutivo, lieto di concedere un contentino a basso costo. Visto che un ordine del giorno, come diceva Vittorio Emanuele II dei sigari e delle onorificenze, non si nega a nessuno.