Michela Tamburrino, La Stampa 30/1/2009, 30 gennaio 2009
Un principe azzurro che piace a grandi e a piccini, a uomini e a donne, fino a comprendere chi le sue scelte sessuali le ha compiute in modo anticonvenzionale
Un principe azzurro che piace a grandi e a piccini, a uomini e a donne, fino a comprendere chi le sue scelte sessuali le ha compiute in modo anticonvenzionale. Roberto Bolle, coming out vero o presunto, non è certo l’artista che divide, di lui si parla in termini assoluti, associato a un dio, mai a un essere mortale. Pesante situazione che gli fa dire «Essere al centro dell’attenzione è stressante». Figurarsi in questi giorni quanta fatica, soprattutto perché si è dovuto calare suo malgrado in una situazione non usuale per una divinità, a discettare su questioni che non si confanno a un mito. Tanto lo si considera al di sopra delle umane cose che qualcuno lo definisce addirittura un oggetto da ammirare, estaticamente. Franco Zeffirelli che con Bolle ha lavorato da regista, spiega perché il ballerino è onnicomprensivo: «Come un oggetto ben fatto che non può scatenare passioni ma solo ammirazione. Come un meraviglioso dipinto che non suscita desideri volgari o carnali. Bolle mi pare di una bellezza assoluta e perciò casta, non smuove desideri inconfessabili nella sua perfezione. Oltretutto conoscendolo si scopre anche una persona piacevolissima e riservatissima. Con lui sono in buona confidenza eppure mai una volta si è lasciato andare a chiacchiere troppo private. Non mi sembra un personaggio che si compromette, sono certo che non ha fatto quel coming out, non è nel suo stile. Resta una creatura bellissima che va guardata con rispetto e ammirazione, senza pulsioni». E senza colpo ferire Bolle esce dall’elitario mondo della danza per diventare un’icona dello star system capace di trasformare in oro tutto ciò che tocca: testimonial per griffe d’alta moda, testimonial dell’Unicef, uomo immagine di un’acqua minerale grazie al fatto che la sua trasparenza ben s’addice al prodotto, senza alcuna controindicazione. Viso d’angelo e corpo michelangiolesco, mangia ma non troppo, salato soprattutto se si esclude una smodata passione per il cioccolato, si sottopone a sedute osteopatiche per mantenere la giusta postura più qualche massaggio. Niente creme e niente interventi più invasivi, quando si è belli di natura non bisogna faticare troppo per mantenersi tali. Enrico Lucherini, il press agent per eccellenza da esperto di comunicazione quale è non ha dubbi: «Certo che piace a tutti e non potrebbe essere altrimenti. Bolle è la purezza, la bravura, il bene, nel suo viso non si vede Fabrizio Corona. In più ha un fisico pazzesco e una bravura al di sopra del normale. Quando si arriva a certi livelli che cosa ci può importare se uno va a letto con donne o con uomini? Ai miti non si fanno domande banali». Banale è anche chiedergli che effetto fa essere un’icona gay. Infatti, a domanda specifica, lui tempo addietro glissò. «Veramente dopo gli spettacoli vengono a trovarmi in camerino soprattutto le ragazzine con madri e nonne e anche le lettere sono di giovinette. Non ho un pubblico maschile così preponderante. Solo ogni tanto c’è una lettera affettuosa di qualche adolescente gay. Sono soprattutto i calciatori e gli attori che fanno presa sul mondo gay». E lui fa presa su tutti come testimonia anche Alba Parietti: «E’ bellissimo ed è la rappresentazione della forza e dell’eleganza tanto più in questo momento particolare che vede la bisessualità sdoganata e gli uomini che non hanno più paura di parlare della bellezza di un loro simile. Oltretutto, conoscendolo ho trovato che è una persona dolce, gradevole, educata, semplice. Se è sexy? E’ un dio e agli dei non si chiede di essere sexy, il suo carisma va al di là di ogni considerazione umana». Infatti lui sostiene di non lasciarsi mai andare a rivelazioni d’ordine privato. Si dice sia single, «Sono stato fidanzato a lungo con una ballerina poi basta. Non ostento la mia vita privata, sono concentrato sulla professione», si lasciò scappare e fu una delle poche concessioni riguardo l’affettività espressa al di fuori della sua amata famiglia. Stravede per gli sport estremi e la velocità, il deltaplano e il paracadute, «adrenalina pura», dice. Forfait invece dal punto di vista amoroso in quanto l’amore è come la danza, ti prende al cento per cento e devi sceglierne uno. Eppure anni fa ci fu un coreografo, Derek Deane, che gli consigliò di fare l’amore prima di danzare per trasmettere al pubblico le più intense emozioni. Ballava nei panni di Romeo. Rimase imbarazzato. Da ballerina e non solo, il giudizio di Lorella Cuccarini è entusiasmante: «Uno così può fare qualsiasi cosa perché è gioia degli occhi. Bisogna solo ringraziare Dio che ce lo ha dato. La sua bellezza supera ogni confine, è come guardare una statua greca senza il problema della staticità. Ritrovo in lui Nureyev e Baryshnikov ma con qualcosa in più: un viso divino. Ha tecnica e linee più un corpo che parla, quando è sul palco è il principe o il cavaliere che interpreta. Perché ci preoccupiamo di quello che fa nella sua vita privata? Bolle è universale». Stampa Articolo