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 2009  gennaio 30 Venerdì calendario

new york Che cosa ci sarà mai che non va in un jet privato? Di questi tempi un bel po´ di cose. Dopo essere stati considerati a lungo il benefit più ambito nell´America delle grandi corporation – giustificato agli azionisti come il mezzo di trasporto ideale per i dirigenti globe-trotter sempre in viaggio, che oltretutto consentiva di risparmiare tempo e denaro – gli aerei privati aziendali stanno diventando tutt´a un tratto il simbolo degli eccessi

new york Che cosa ci sarà mai che non va in un jet privato? Di questi tempi un bel po´ di cose. Dopo essere stati considerati a lungo il benefit più ambito nell´America delle grandi corporation – giustificato agli azionisti come il mezzo di trasporto ideale per i dirigenti globe-trotter sempre in viaggio, che oltretutto consentiva di risparmiare tempo e denaro – gli aerei privati aziendali stanno diventando tutt´a un tratto il simbolo degli eccessi. Il Congresso, in particolare, si sta irritando con le aziende che chiedono di accedere ai piani di salvataggio finanziati con i soldi dei contribuenti e nondimeno continuano nel frattempo a godere del comfort degli aerei privati o addirittura ne ordinano di nuovi. Le case automobilistiche di Detroit hanno capito come andavano le cose già alla fine dello scorso anno, e dopo essere stati convocati alle udienze del Congresso hanno subito annunciato di volersi disfare delle loro flotte. Adesso anche Citigroup ha fatto sapere che non procederà ad acquistare il jet Dassault Falcon 7X da 42 milioni di dollari che aveva programmato di comperare. «Per un´azienda possedere un aereo sarà come un pugno in un occhio» ha commentato Paul Nisbet, analista dell´aviazione presso il centro JSA Research. Adesso che così tante società stanno affrettandosi a smantellare la flotta di aerei privati – sia per ragioni di tagli alle spese, sia per evitare problemi di public relation – il mercato dei jet usati è stato letteralmente invaso da modelli di tutti i tipi, e i prezzi dei jet privati stanno abbassandosi rapidamente. Ieri Starbucks ha annunciato che per risparmiare intende vendere due dei suoi tre aerei privati, un Gulfstream 550 e un Gulfstream V. «Fino a un anno fa, c´erano anche trenta persone alla volta alla ricerca di un aereo» dice Jau Mesinger, broker di aerei per le corporation, secondo il quale i prezzi dalla fine del 2007 sono scesi di oltre il 30-40 per cento. «Oggi, invece, abbiamo trenta aerei a disposizione per ogni acquirente». E ora che l´economia continua a peggiorare, di sicuro ci saranno sempre più aerei in attesa di sempre meno acquirenti. «Dopo che le case automobilistiche si sono appellate a Washington e dopo la sciocchezza di Citibank, c´è stata una vera e propria corsa a disfarsi degli aerei privati» ha detto Clark Onstad, presidente di Solutions 4 VIP, un´azienda di Denver che si occupa dell´arredamento interno dei grandi aerei privati. «Il problema non è il prezzo… vendono soltanto per rifarsi un´immagine, perché la manutenzione di un jet ha un costo relativamente piccolo rispetto all´immagine di un´azienda. Ma di fatto li stanno svendendo». I costruttori di jet privati iniziano a risentirne: questo mese Cessna – costruttrice del popolare Cessna Citation - ha fatto sapere che licenzierà altri duemila dipendenti (ed è la seconda volta in pochi mesi) e che molto probabilmente nel 2009 dovrà ridurre la produzione. La settimana scorsa anche i dipendenti della Hawker Beechcraft, altro costruttore di jet privati, sono stati avvisati di prepararsi a un altro taglio del personale, dopo quello già avvenuto a dicembre per 500 di loro. Nel terzo trimestre del 2008 Cessna – che nel 2009 si aspettava un aumento di ordini - ha registrato un drastico calo del giro d´affari. «Ultimamente questo mercato ha preso una bruttissima piega» ha detto ieri Douglas Oliver, portavoce di Cessna, sottolineando che in tutto il mondo la clientela cancella gli ordini o posticipa le consegne. «Rispetto a soli tre mesi fa siamo alle prese con un mondo completamente diverso». L´associazione di categoria delle aziende costruttrici di jet privati ha dichiarato che i suoi soci sono stati biasimati ingiustamente. «Temiamo che le decisioni a Washington saranno mirate a scoraggiare l´uso dei jet privati a scopo di lavoro» ha detto Ed Bolen, presidente della National Business Aviation Association. Quando l´economia globale era in crescita, gli aeroplani avevano raggiunto un prezzo ufficiale molto alto e i produttori potevano contare su un registro ordini necessario a coprire perfino tre-cinque anni. Considerata la penuria di aerei disponibili, gli acquirenti pur di non dover aspettare la consegna erano disposti ad acquistare jet usati al prezzo dei nuovi. Nell´attuale mercato in crisi, Mesinger ha detto che Citigroup potrebbe scovare un Bombardier Global Express XRS usato del 2003 - che al pari del Dassault Falcon può accogliere da 12 a 14 passeggeri ed è in grado di effettuare voli transatlantici - a circa trenta milioni di dollari: lo stesso identico aereo alla fine del 2007 sarebbe stato venduto per 48 milioni di dollari. Un altro aero che può accogliere comodamente lo stesso numero di passeggeri è il Gulfstream V: in pieno boom economico un modello del 2003 si sarebbe venduto tra i 42 e i 44 milioni di dollari, mentre oggi chi è costretto a venderlo sarebbe già fortunato secondo i broker a mettersi in tasca 25 milioni di dollari. Oltretutto, il numero dei potenziali clienti si sta assottigliando sempre più per le difficoltà legate a ottenere credito. «Finché le banche non inizieranno a concedere finanziamenti, il numero degli aerei sul mercato continuerà ad aumentare» ha detto Richard Santulli, direttore esecutivo di Netjets, una società che produce aerei privati di proprietà di Bershire Hathaway. Quando il credito sarà più facile, ha aggiunto, "il mercato si aprirà, perché i tassi di interesse sono molto bassi". Nisbet di JSA Research ha detto che i produttori di aerei più piccoli soffrono più delle aziende che producono jet più grandi. In effetti, General Dynamics, società produttrice del Gulfstream, ha riportato ieri utili per il quarto trimestre più alti in conseguenza delle considerevoli vendite del 2008. Complessivamente, gli utili del quarto trimestre delle aziende costruttrici di aerei sono saliti del 25 per cento, sfiorando i 264 milioni di dollari e nel 2009 si prevede che ne saranno consegnati 124, meno dei previsti 156. Tuttavia, questo calo sarà compensato dal fatto che alcuni di essi saranno modelli più grandi e più costosi. L´azienda ha ancora complessivamente 246 ordini, sufficienti a coprire i prossimi due anni e mezzo di produzione. Questi aerei più grandi, ha detto Nisbet, «spesso sono acquistati da miliardari che possono spendere anche 55 milioni di dollari per un aereo privato e volarsene via senza battere ciglio». copyright The New York Times/ La Repubblica Traduzione di Anna Bissanti