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 2009  gennaio 30 Venerdì calendario

Prestare soldi agli studenti? Un affare, per le banche italiane. E’ quanto emerge dai dati - i primi usciti finora - di Intesa Sanpaolo, il primo istituto in Italia ad aver lanciato il prestito d’onore nel 2004, con "Prestito Bridge"

Prestare soldi agli studenti? Un affare, per le banche italiane. E’ quanto emerge dai dati - i primi usciti finora - di Intesa Sanpaolo, il primo istituto in Italia ad aver lanciato il prestito d’onore nel 2004, con "Prestito Bridge". Il rischio di insolvenza, cioè la non restituzione del finanziamento, è risultato praticamente pari a zero. «Su 700 studenti che hanno cominciato a ripagare il debito soltanto uno non è in regola con le rate - dice Marco Morganti, responsabile del Laboratorio Banca e Società di Intesa Sanpaolo - . Il che significa un tasso di insolvenza dello 0,14%, quasi nullo». Alla banca conviene, dunque, per l’affidabilità del debitore. Ma i primi a guadagnarci da questo finanziamento, che nel resto d’Europa è molto diffuso, sono gli studenti, che hanno la possibilità di finanziarsi gli studi senza dover offrire garanzie patrimoniali (la garanzia è appunto l’onore) e ottenere un prestito a tasso fisso e agevolato. «Il tasso che applichiamo è pari all’Interest Rate Swap (IRS) a 6 anni più uno spread dell’1,6%», spiega Morganti. Se calcolassimo il tasso del finanziamento in questi giorni sarebbe intorno al 4-5%. A titolo di paragone il tasso dei prestiti personali è pari al 9,25%. Ma come si fa a ottenerlo? Bisogna essere al terzo anno della laurea triennale, alla specialistica o a un master e dimostrare di avere una costanza di rendimento nello studio. Si può richiederlo online oppure alla propria università, a patto che si sia convenzionata (con Intesa Sanpaolo lo sono una cinquantina tra atenei e istituti di istruzione universitaria). Chi ha i crediti necessari ottiene l’apertura di un conto corrente su cui è reso disponibile il prestito, che è di massimo 15 mila euro in tre anni suddiviso in tranche da 2.500 euro ogni sei mesi e di 30 mila per il master. La restituzione del prestito comincia un anno dopo aver terminato gli studi (cosiddetto periodo di "moratoria" o "di grazia") e avviene in otto anni, con rate mensili costanti. Una tipologia molto simile di prestito è offerta anche da Unicredit, con "Ad Honorem". Il massimo che si può ricevere è 25 mila euro, con un tasso di interesse fisso pari all’IRS a 3 mesi più uno spread dell’1,45% e un periodo di rimborso che può arrivare a 17 anni. Rispetto a Intesa Sanpaolo, il numero di università convenzionate è inferiore (6 contro oltre 50). Dal 2005 anche Banca Marche offre agli studenti il prestito "Magna Charta". Possono beneficiarne gli studenti residenti nelle Marche e quelli iscritti ai corsi organizzati dagli Enti formatori con cui la Banca ha stipulato la Convenzione. L’importo massimo varia da 12 mila euro per il biennio specialistico a 36 mila euro per il dottorato di ricerca. Il tasso di interesse è l’Euribor a 6 mesi (oggi al 2,3%) più uno spread del 2,45%. Per finanziare il master, è possibile richiedere un prestito anche a Banca Sella, che concede fino a 50 mila euro. Il rimborso comincia 6 mesi dopo il termine del master, con un tasso di interesse pari all’Euribor a un mese più uno spread del 3%. Credito allo studio Un’aula del Politecnico di Milano Fausta Chiesa