Business Week, 26 gennaio 2009, 26 gennaio 2009
La crisi economica sta generando degli zombie, debitori che hanno poche possibilità di salvarsi ma ci riescono comunque, con l’aiuto dei loro creditori o del governo
La crisi economica sta generando degli zombie, debitori che hanno poche possibilità di salvarsi ma ci riescono comunque, con l’aiuto dei loro creditori o del governo. Questi zombie succhiano il sangue all’economia consumando i soldi dei contribuenti, i capitali e il lavoro che sarebbe sfruttato meglio in altro modo. Sono zombie spaventosi Citigroup, General Motors, e American International Group. Altri zombie minori sono nel settore dell’acciaio, tra le compagnie aeree, nella distribuzione e i proprietari di casa, che in realtà sono i più temibili. L’approccio giusto sarebbe aiutare aziende che hanno un’attività in salute danneggiata dall’assenza di liquidità dovuta alla stretta creditizia. In altri casi dovrebbero essere lasciate fallire. Il Giappone era pieno di zombie durante gli anni Novanta, aziende che utilizzavano i soldi dei nuovi prestiti per pagare gli interesti sui vecchi. Negli anni Ottanta gli Usa facevano volare Eastern Airlines nonostante fosse in bancarotta, questa applicava tariffe bassissime danneggiando tutti i concorrenti. L’economista Joseph Schumpeter chiama ”distruzione creativa” il processo di collocamento delle risorse dalle aziende in crisi a quelle che funzionano. Oggi il governo non lo sta facendo. A voce dice che meriteranno bailout solo le aziende capaci di sopravvivere da sole. In pratica però aiuta Citigroup, che oggi non è in grado di prestare niente a nessuno. Quando un’industria che dà lavoro a molte persone rischia di chiudere, la tentazione è quella di salvarla ad ogni costo. Gli economisti chiamano questa tendenza ”socialismo al limone”. Una strategia sbagliata, dice Eduardo M. Engel, professore a Yale: ”Non vuoi proteggere i posti di lavoro, quello che devi tutelare in realtà è lo stipendio di un lavoratore durante la transizione da un lavoro all’altro”. La legge sulla bancarotta è già un’arma efficace contro gli zombie: i tribunali liquidano le aziende più sane per chiudere quelle troppo malate. Anche Gm, potrebbe essere messa di nuovo a posto attraverso una bancarotta ripulitrice spiega Edward W. Hill della Cleveland State University. Ma lo zombie maggiore sono i proprietari di casa. Milioni di inquilini che stanno pagando mutui che non sono in grado di pagare, oltre ad altri debiti: carte di credito, prestiti per le auto etc. Un aiuto pubblico non fa che rimandare il loro problema. Gli economisti stanno cercando di preparare un sistema alternativo. Sedici di loro hanno dato vita un progetto chiamato ”Squam Lake Working Group on Financial Regulation”: l’idea è lavorare a una soluzione per chiudere o ristrutturare aziende fallimentari con il minimo impatto sull’economia generale. Sperano di riuscire a sottoporre il loro piano al governo, per fermare gli zombie.