Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  gennaio 29 Giovedì calendario

Al vertice del World Economic Forum di Davos l’Arabia Saudita ha inviato una folta delegazione per attrarre gli investitori esteri, comprendere che impatto la crisi avrà sulla sua economia e capire se potrà giocare un ruolo attivo nel trovare una qualche soluzione

Al vertice del World Economic Forum di Davos l’Arabia Saudita ha inviato una folta delegazione per attrarre gli investitori esteri, comprendere che impatto la crisi avrà sulla sua economia e capire se potrà giocare un ruolo attivo nel trovare una qualche soluzione. ”Siamo la maggiore economia del Medio Oriente, qui dobbiamo esserci” ha detto a Davos il governatore dell’Agenzia monteria saudita, Hamad Al Sayari. Quest’anno gli incassi dalla vendita di petrolio dell’Arabia – che ha le maggiori riserve di greggio del mondo – si dimezzeranno a 110 miliardi di dollari, mentre la Borsa saudita ha perso oltre il 50% in un anno. Il regno di Abdullah farà il suo primo deficit di bilancio quest’anno, perché sta aumentando i suoi investimenti in infrastrutture e servizi sociali per risollevare l’economia. A Davos la delegazione saudita spera di trovare partner stranieri per investire in educazione, ricerca medica e nell’industria legata al petrolio, così da creare posti di lavoro per la sua giovane popolazione. L’Arabia è anche un potente investitore internazionale: si stima che abbia 500 miliardi di dollari in asset stranieri.