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 2009  gennaio 27 Martedì calendario

«MILITARI, PAROLA A NAPOLITANO»


I 30mila soldati in città annunciati da Berlusconi diventano un rebus a soluzione indefinita. Frena il ministro della Difesa: « solo un’ipotesi» dice Ignazio La Russa. «Valuteremo giovedì prossimo al Consiglio Supremo di difesa con il capo dello Stato» aggiunge il responsabile dell’Interno, Roberto Maroni. All’ordine del giorno del Consiglio Supremo è annunciato, fin dalla fine dell’anno scorso, un confronto sul riassetto del nuovo modello di Difesa. Con i tagli, già previsti dalla manovra estiva, di 41mila unità nelle Forze Armate, per ridurle da 182mila a 141 mila.
Ma il piano di razionalizzazione del sistema militare, a questo punto, cambia scenario, obiettivi e statistiche. L’idea del premier, proposta e sostenuta dai ministri interessati – Maroni e La Russa, di solito non proprio d’accordo tra di loro - dovrà trovare un percorso di fattibilità. Ma i numeri non tornano, a cominciare dai costi. Anche perché non va dimenticato che giocatore tra i più forti, al tavolo del Consiglio Supremo, è il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Gli addetti ai lavori sanno, per esempio, che un militare impiegato come poliziotto costa più di un agente: perché, nelle rispettive funzioni, hanno stipendi equivalenti, ma il caporale in caserma con uno stipendio netto medio mensile di 1.200 euro aggiunge circa 600 euro al mese se va a fare la guardia all’ambasciata o a una stazione della metropolitana. Ai 32 milioni stimati dal Governo come oneri per i 3mila militari in città, per sei mesi, vanno aggiunti comunque le spese per gli stipendi: circa 56 milioni. Osserva Marco Minniti (Pd): «Nella Finanziaria 2007 avevamo previsto che con 170 milioni possiamo assumere 4.500 unità nelle forze di polizia. I 30mila militari chiesti dal Cavaliere costerebbero 640 milioni l’anno, di soli oneri aggiuntivi. Ci rendiamo conto di quanti poliziotti e carabinieri potremmo assumere con questi tutti questi soldi?». Poi, aggiunge, «ci sono altre contraddizioni. Si mettono sotto stress le Forze Armate per gli impegni internazionali e poi si snaturano, affidando loro compiti impropri, come quelli di sicurezza pubblica. Si chiede un impegno maggiore in questo senso ma poi si riducono i soldati 40mila unità, oltre ai mezzi e le risorse». Ricorda infine Minniti: «Intanto c’è una carenza organica tra le forze dell’ordine del 10-14%». Una posizione confermata da Claudio Giardullo (Silp-Cgil), che stigmatizza: « i incredibile: aumenta la domanda di sicurezza e il Governo riduce il ruolo strategico delle forze di polizia». Ma non è solo questo il punto. iL’Esecutivo deve risolvere anche la grana degli esuberi tra le Forze Armate: 30-40mila unità, che non posso certo essere impiegate a pattugliare le strade, visto che si tratta di marescialli anziani. Senza dimenticare ii precari con le stellette. Sono circa 20mila uomini " iVfp1 " e "Vfp i4 " i: volontari in ferma prolungata per uno o 4 anni, questi ultimi spesso con famiglia a carico. Unità d’impiego già formate e con un accesso privilegiat o i, sulla carta, per entrare nelle forze dell’ordine. In realtà, con i tagli annunciati temono di finire per strada.
«Non c’è un’emergenza sicurezza» sottolinea Maroni, che ieri ha diffuso la circolare ai prefetti sui divieti dei cortei davanti ai lu o ighi di culto. Mentre il leader Pd W ialter Veltroni sostiene: «serve serietà» e da parte del Partito democratico non ci sarà mai «un tentativo di strumentalizzazione».