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 2009  gennaio 27 Martedì calendario

SHIPPING, L’OTTIMISMO PARLA GRECO


L’armamento greco, da sempre considerato il barometro dello stato di salute dello shipping internazionale, ha archiviato un 2008 che gli analisti considerano «molto soddisfacente», ma si preparano a un 2009 di fortissima sofferenza. Lo scorso anno, secondo le statistiche diffuse dall’associazione degli armatori, le compagnie marittime con sede in Grecia hanno effettuato ordini per 172 nuove unità navali, il cui valore ha superato i 19 miliardi e 300 milioni di dollari. Poco, rispetto ai 547 ordini e i 31 miliardi investiti nel 2007, anche se «occorre tenere conto della situazione molto difficile che si è creata nel settore del trasporto marittimo da settembre a dicembre», ha commentato un portavoce dell’associazione. «In realtà il dato del 2008 è decisamente positivo, e ci aspettiamo che anche il 2009, tenendo conto della crisi finanziaria che ha travolto anche lo shipping, si concluda in linea con le previsioni».

Fra il 1998 e il 2005 gli armatori greci hanno ordinato fra le 70 e le 135 navi l’anno, con l’eccezione del 2002, quando gli ordini furono 202 grazie al boom dei nuovi cantieri navali asiatici. Fu, il 2002, l’anno della svolta per la marineria greca, che in breve divenne proprietaria di una delle flotte più moderne al mondo.

Per quanto riguarda l’anno appena iniziato, secondo gli armatori greci «sarà uno dei più difficili di sempre. Per alcune compagnie sarà importante sopravvivere, per tutte le altre sarà vitale individuare le migliori forme di investimento per affrontare con solidità la ripresa dei mercati».

La crisi, tuttavia, procurerà anche effetti positivi. «Aumenteranno le demolizioni di vecchio naviglio, e anche la cancellazione di alcuni ordini potrà, nel medio periodo, rivelarsi un fattore di competitività in più per il settore marittimo».

A livello globale, intanto, continuano le grandi manovre per fare fronte ad una crisi che non sta risparmiando alcun settore. La società di navigazione asiatica Hanjin Shipping ha annunciato l’imminente rafforzamento del servizio import dal sub continente indiano verso l’Italia attraverso il lancio di una nuova linea – denominata Imu - che, con cadenza settimanale a giorno fisso, utilizzerà nove portacontainer di nuova costruzione aventi portata di 4.300 teu, più capienti rispetto alle navi della precedente classe da 2.000 teu. Le nuove unità sono caratterizzate da una velocità di esercizio molto più elevata (21 nodi) capace di garantire transit-time sensibilmente ridotti su tutti i segmenti di cui si compone il nuovo collegamento. La rotazione proforma del nuovo servizio sarà Nhava Sheva – Port Said – Cagliari (Med Hub) – La Spezia – Fos – Barcellona – Valencia con prosecuzione verso gli Stati Uniti.

Novità anche sul fronte della cantieristica navale. Gli stabilimenti Odense Steel Shipyard del gruppo danese Ap Møller-Maersk, infatti, hanno deciso di concentrare la propria attività su navi di dimensioni piccole e medie, ed in particolare sulle unità destinate all’industria offshore. Prevista anche l’estensione delle attività di carpenteria pesante, mentre non dovrebbero più essere accettati ordini per portacontainer di grandi dimensioni. Gli ordini in corso, ha comunicato la società, saranno comunque completati. La decisione è a suo modo storica: il cantiere di Odense era l’unico al di fuori del Far East in grado di costruire le grandi portacontainer dell’ultima generazione. Per Maersk Line il cantiere ha costruito le nuove navi da 15.200 teu. Lo stabilimento occupa attualmente 2.700 addetti. Con la decisone assunta dal consiglio di amministrazione, dovuta all’insostenibilità dei costi, l’attività del cantiere sarà ridotta in maniera sostanziale, e con essa i livelli occupazionali.