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 2009  gennaio 28 Mercoledì calendario

DA TOKYO A BERLINO 100 MILIARDI ALLE IMPRESE


Altri cento miliardi di euro. Dai due angoli del globo piovono ancora soldi a sostegno dell´economia. Per una volta, però, non vanno a rifinanziare soltanto le banche in crisi di liquidità, ma anche i settori industriali. E non potevano che essere i governi di Germania e Giappone, due delle principali locomotive mondiali, a dare il via all´ennesimo intervento statale che porterà, inevitabilmente, gli stati ad aumentare il debito pubblico.
Nella notte di lunedì da Tokyo il ministro dell´economia Toshihiro Nikai ha annunciato uno stanziamento di 1.500 miliardi di yen (pari a quasi 13 miliardi di euro) in favore dell´industria, proprio mentre il parlamento nipponico approvava il contestato via libera per il piano in favore dei consumi da 40 miliardi di euro, che arriveranno per buona parte alle famiglie. «Il nuovo piano - ha spiegato il ministro Nikai - prevede che i fondi pubblici possano essere utilizzati per coprire fino all´80% delle perdite che le banche possano avere dopo gli investimenti in società». Gli aiuti statali potranno arrivare anche sotto forma di acquisto di partecipazioni azionarie, anche se il ministro ha specificato che lo scopo del piano «è facilitare gli investimenti di istituzioni finanziarie private, piuttosto che coinvolgere direttamente il governo».
Il doppio intervento ha portato a un´ondata di entusiasmo alla Borsa di Tokyo, che ha chiuso le contrattazione in rialzo del 4,39%. Un clima di ottimismo che tuttavia non ha contagiato l´Europa. Le cui piazze finanziarie non si sono scaldate nemmeno quando il governo di Berlino ha ratificato il secondo pacchetto anticrisi da 50 miliardi di euro, definito dal cancelliere Angela Merkel «responsabile e necessario».
Sarà stato un caso, ma sempre ieri gli imprenditori tedeschi, per la prima volta da mesi, hanno dato un segnale di speranza nel prossimo futuro. Lo rivela uno degli indicatori macroeconomici più attesi: l´indice che misura storicamente la fiducia degli industriali nel futuro è salito a gennaio a 83 punti, contro gli 82,6 punti di dicembre. Fatto ancora più importante, gli analisti si attendevano un calo a 81,5 punti, che sarebbe stato il dato più basso registrato negli ultimi 26 anni. Ma è ancora molto presto, per dire se il peggio della crisi è alle spalle. Anche perché il governo tedesco ieri è dovuto intervenire pure per scongiurare il fallimento di Hypo Real Estate, l´istituto specializzato nei mutui immobiliari che ha già ottenuto 30 miliardi di euro di garanzie statali. Secondo il quotidiano finanziario Handelsblatt, il governo dovrebbe entrare nel capitale di Hypo Re con una quota del 50%. E si riserva di espropriare le azioni in mano al socio di maggioranza � il fondo di private equity J.C. Flowers � se le trattative non andassero a buon fine.
La crisi economica potrebbe essere una buona occasione per rivedere le regole economiche nei paesi dell´Eurozona. Ne sono convinti autorevoli membri della Commissione di Bruxelles: «Ci sono le condizioni politiche per riformare la supervisione bancaria a livello europeo», ha detto ieri il commissario al mercato interno, Charlie McCreevy.