Silvia Francia, la Stampa, 28/01/2009, 28 gennaio 2009
"Zio Vanja per il debutto"- Gira intorno a una parola, il regista, Gabriele Vacis, quando parla dello Zio Vanja a cui sta apportando gli ultimi ritocchi, prima del debutto di lunedì al Carignano
"Zio Vanja per il debutto"- Gira intorno a una parola, il regista, Gabriele Vacis, quando parla dello Zio Vanja a cui sta apportando gli ultimi ritocchi, prima del debutto di lunedì al Carignano. Il termine, che torna più volte durante la presentazione del doppio evento (debutto dello spettacolo e del teatro ristrutturato), è «risparmioso». «Una parola coniata qui a Torino, trent’anni fa, in occasione del lancio pubblicitario della Fiat Uno», ricorda Vacis. A cui quell’aggettivo evoca un mondo: «Nasceva da un comune sentire tra l’universo della produzione e quello della cultura, da un clima che si respirava. Oggi i tempi sono cambiati, ma questo Vanja è calato nell’atmosfera che tutti percepiamo, la stessa, per dire, che fa compiere anche al presidente Obama scelte ”risparmiose”». «Così, in Zio Vanja troviamo un professore che vuole vendere la tenuta famiglia per ricavarne titoli, e quindi promuove l’economia virtuale, mentre il medico Astrov ragiona sovente di operazioni risparmiose o meno». Fuori di metafora, l’allestimento sembra allinearsi anche alla parola-guida, nel senso che sono bastati 500mila euro per realizzarlo, giocando a rispolverare materiali e costumi dai magazzini dello Stabile. «Gli habituée del teatro ritroveranno tante ”piccole cose di pessimo gusto” già viste» promette Vacis, sottolineando il valore aggiunto di questa «Madeleine un po’ gozzaniana». Che, per altri aspetti segna una rivoluzione: «Di solito metto mano pesantemente al testo, questa volta la traduzione è appena un poco disinvolta». «Per il resto - aggiunge - ho lavorato molto sulla sintonia di azioni e parole e sulla relazione tra attori e pubblico». Nel cast, Eugenio Allegri, Laura Curino, Michele Di Mauro, Paolo De Vecchi, Lucilla Giagnoni, Davide Gozzi, Alessandro Marchetti, Laura Panti e Francesca Porrini. Scene, luci e costumi sono di Roberto Tarasco.