La Stampa 28/1/2009, pagina 34., 28 gennaio 2009
Tycho Brahe, padre dell’astronomia moderna e maestro di Keplero, non morì di morte naturale. Un germanista danese, Peter Andersen, è convinto di aver trovato le prove per dimostrare che lo scienziato fu ucciso il 24 ottobre 1601 da un conte svedese suo lontano parente, Erik Brahe, su mandato del re di Danimarca, Cristiano IV
Tycho Brahe, padre dell’astronomia moderna e maestro di Keplero, non morì di morte naturale. Un germanista danese, Peter Andersen, è convinto di aver trovato le prove per dimostrare che lo scienziato fu ucciso il 24 ottobre 1601 da un conte svedese suo lontano parente, Erik Brahe, su mandato del re di Danimarca, Cristiano IV. Il movente: «Antichi odi e ragioni politiche», dice Andersen, che ha persuaso una squadra di chimici e medici a riesumare la salma di Brahe sepolto in Santa Maria di Týn a Praga. Lo studioso, che ha studiato il diario del presunto assassino, parla di avvelenamento e sostiene che il caso avrebbe ispirato Shakespeare nel narrare l’uccisione del padre di Amleto.