(Giancarlo Dotto, Gioia24/1/2009), 24 gennaio 2009
David Zard, 66 anni, impresario e produttore musicale, di fede ebraica e nato a Tripoli, da dove scappò a 25 anni, dice che quando arrivò in Italia trovò un paese straordinario, «tanto caos ma anche tanta libertà»: «Ricordo i poliziotti e i finanzieri che aiutavano noi profughi dalla Libia a portare i bagagli»
David Zard, 66 anni, impresario e produttore musicale, di fede ebraica e nato a Tripoli, da dove scappò a 25 anni, dice che quando arrivò in Italia trovò un paese straordinario, «tanto caos ma anche tanta libertà»: «Ricordo i poliziotti e i finanzieri che aiutavano noi profughi dalla Libia a portare i bagagli». Conosce Veltroni da quando era ragazzo, «quando contestava i miei concerti. E i suoi, insieme agli estremisti, venivano e mi buttavano di tutto, incluse le molotov, perché i concerti dovevano essere liberi». Secondo lui il guaio dell’Italia è che «non ha mai avuto una Rivoluzione francese che ha decapitato in tutti i sensi il potere».