Francesco Semprini, La stampa 26/1/2009, 26 gennaio 2009
VESTIREMO ALLA
MALIA&SASHA-
Tutte pazze per Malia e Sasha. Dopo papà Barack e mamma Michelle, anche le più piccole di casa Obama dettano legge in fatto di immagine. Magliette, gonne, jeans, braccialetti e fermagli per capelli, tutto ciò che viene indossato almeno una volta dalle «First Daughter» diventa un oggetto immancabile nel guardaroba delle adolescenti americane. L’ossessione per il capo «M&S» spinge le giovanissime, da New York alla California, a instancabili battute di «caccia al vestito» sui siti Internet, o a estenuanti file davanti ai negozi.
la versione più giovane dell’Obamamania la stessa che ha visto sabato, decine di ragazzine darsi appuntamento di buon mattino davanti alle vetrine del negozio J. Crew, a Midtown Manhattan. Obiettivo? Portare a casa magliette, giacche e gonne simili a quelle indossate delle due piccole Obama in questi primi giorni a Pennsylvania Avenue. Guidate dalle riviste di moda e gossip, che indicano J. Crew come uno dei negozi dello shopping di Malia e Sasha, l’esercito di giovanissime, tra i sette e i quindici anni, seguite a vista dai genitori, hanno preso d’assalto lo «store» approfittando della svendita stagionale. «Era proprio quello che cercavo, appena l’ho visto me ne sono innamorata», racconta Taylor Thorne, undicenne giunta dal New Jersey in compagnia della madre, per trovare la stesso cappottino blue indossato da Malia il giorno dell’inaugurazione.
E come se non bastassero le First Daughter, anche il First Dog, crea tendenze, ovviamente a quattro zampe. Le voci sulle simpatie di Malia e Sasha per un Labradoodle, incrocio tra un Labrador Retriever e un Poodle, hanno fatto lievitare le quotazioni di questo potenziale cane presidenziale. «Sono spesso i ragazzini a rivolgersi direttamente a noi sotto lo sguardo rassegnato dei genitori», dice il proprietario di un negozio di animali domestici. Così come a vanno a ruba «Dolce Sasha» e «Meravigliosa Malia» le due bambole di stoffa Beanie Babies, che sembrano essere fotocopie in miniatura delle First Daughter.
Sulla vicenda è intervenuta anche mamma Michelle dichiarando il suo disappunto: «non è opportuno sfruttare cittadini privati, per lo più giovani, per scopi di marketing». La società si difende: «Non c’è nessun riferimento alle figlie di Obama». Un riferimento e anche molto chiaro c’è invece nell’ultima creazione della Gamu Toys. Si tratta della riproduzione di Barack Obama versione «action-figure», un pupazzo di trenta centimetri che indossa camicia e cravatta, ma che volendo può impugnare una spada laser.