Silvana Saturno, Italiaoggi 26/1/2009, 26 gennaio 2009
TELECAMERE, BUSINESS SENZA CRISI
Pubblico e privati stregati dalla telecamera. Questione di sicurezza. La videosorveglianza, per il 2008, farà registrare un aumento del trend di mercato del 18-20%, che fa seguito alla crescita 2007 del 17,76% e 2006 del 17,44%. Le stime sono di Anciss-Anie, associazione italiana sicurezza e automazione edifici, che all’inizio di febbraio diffonderà i dati ufficiali. Nessun contraccolpo da crisi, dunque. Anzi, spiegano da Anciss in momenti di difficoltà economica la videosorveglianza risulta trainante per l’intero settore (che abbraccia antincendio, security e building automation). Le telecamere installate in Italia, nel 2007, erano già 1,3 milioni (quelle visibili), 235 mila quelle vendute nel 2007. La rete dunque si infittisce: «Il fenomeno è in evidente espansione, sia per il pubblico sia per il privato», spiega Francesco Pizzetti, presidente dell’Autorità Garante per la privacy, «e ciò è legato in particolare a due fattori, che l’Authority sta monitorando: l’operatività del ’bonus per l’installazione di sistemi di sicurezza’ per tabaccai, commercianti ecc. previsto dalla finanziaria 2008, e tutta una serie di incentivi, che si stanno moltiplicando a livello sia regionale che locale, per sostenere l’installazione di telecamere con funzione di prevenzione per la sicurezza e con il collegamento con le Forze dell’ordine». Qualche esempio? «Piemonte, Liguria, Toscana», racconta Pizzetti, «e fra i comuni Firenze, Brescia o Perugia».
A ciò si unisce il meccanismo introdotto dal decreto Maroni, che ha potenziato i poteri dei sindaci di emanare ordinanze e dunque anche di prevedere l’installazione di nuove telecamere per la sicurezza urbana: «Con l’aiuto della banca dati dell’Anci, che ha raccolto per ora circa 350 provvedimenti, ne stiamo verificando la diffusione», prosegue il garante, «ciò che preoccupa maggiormente è proprio, sulla scia di questi incentivi regionali e locali, la commistione fra uso delle telecamere da parte dei privati e uso per finalità pubbliche. Questo pone nuovi problemi per la tutela della privacy, con particolare riguardo agli obblighi di informativa: certo è che a nostro parere, anche in tali casi l’informativa dovrebbe essere sempre garantita, fatta eccezione per i casi di attività investigativa. Se necessario, al termine del monitoraggio, vedremo se intervenire per integrare e aggiornare le linee guida del 2004».
Per quanto riguarda il ricorso alla vigilanza privata, i cui clienti (si veda articolo in basso) hanno toccato quota 1 milione e 200 mila, secondo il Rapporto Federsicurezza-Confcommercio 2008 si è verificato «un aumento significativo di enti e amministrazioni che si affidano a istituti di vigilanza». Fra i servizi più richiesti, anche dai privati, oltre alla videosorveglianza, anche i teleallarmi e il pronto intervento, la localizzazione satellitare e naturalmente i servizi più classici di piantonamento, pattugliamento e trasporto valori.