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 2009  gennaio 24 Sabato calendario

SKY STRAPPA IL SEI NAZIONI A LA7


Un colpo al giorno. Giusto per rispondere alla concorrenza. Dopo Fiorello, ieri Sky ha acquisito i diritti per l’Italia del Sei Nazioni, il torneo di rugby che ogni anno mette di fronte l’élite europea della palla ovale: Galles, Inghilterra, Francia, Irlanda, Scozia, Italia (nell’ordine dell’ultima edizione).
L’operazione di ieri raddoppia così l’impegno di Sky verso il rugby. L’emittente satellitare di Rupert Murdoch ha infatti già trasmesso i mondiali di Australia 2003 e Francia 2007 e ora ha acquistato i diritti per il Sei Nazioni dal 2010 al 2013. Strappandoli a La7, alle prese con un piano di taglio dei costi – previsto tra l’altro il licenziamento di 25 giornalisti – che limita la capacità d’investimento del gruppo con l’obiettivo di tornare in pareggio. Secondo indiscrezioni la cifra pagata da Sky non dovrebbe essere lontana dai 13 milioni di euro l’anno, mentre La7 investiva qualcosa come 1,5 milioni annui. «L’accordo tra Sky e Six Nations Rugby Limited – spiega un comunicato – garantirà alla pay tv italiana, i diritti in esclusiva per l’Italia per tutte le tecnologie. I diritti in chiaro delle partite della Nazionale Italiana nel 6 Nazioni saranno gestiti dal fornitore che potrà sublicenziarli per la trasmissione in differita».
«Sono molto preoccupato» dice il presidente della Federazione italiana rugby, Giancarlo Dondi che aggiunge: «Spero si arrivi a una soluzione diversa, la visione solo in criptato danneggerebbe lo sport. Vediamo se esiste qualche norma che ci permetta di vedere il Sei Nazioni anche in chiaro».
Inutile nascondere che i vertici di Sky di aspettino molto dalla competizione anche perché fino ad oggi il rugby ha ottenuto ascolti «pari a quelli di una partita di Serie A di media classifica». La finale dell’ultimo mondiale, però, ha contato 241mila spettatori, mentre su La7 il Sei Nazioni aveva un audience che superava il milione di euro (con un record di due milioni in occasione di Italia Irlanda del 2007).
Per La7 si tratta però di un duro colpo. Il canale di Telecom Italia Media, che detiene i diritti ancora per quest’anno, ha sempre registrato i propri picchi d’ascolto proprio in occasione delle partite del Sei Nazioni portando lo share dal 3,3% circa a oltre l’8 per cento. Un risultato che garantiva anche ottimi ritorni in termini di raccolta pubblicitaria. Insomma la decisione di non rinnovare l’accordo per una razionalizzazione dei costi rischia di rivelarsi un’arma a doppio taglio. E gli ambienti vicino a La7 non nascondono una «certa amarezza. Dopo il lavoro fatto per lanciare questo sport in Italia adesso lo perdiamo».
Ieri intanto è stata di nuovo la giornata di Fiorello con Agostino Saccà, Direttore Sviluppo Commerciale Rai, che ha invitato il presentatore a «non firmare esclusive», mentre il sottosegretario alle attività produttive, Paolo Romani, a Radio 24 ha dichiarato: «Adoro Fiorello, ma non è detto che su Sky abbia successo».