Marco Mele, Il sole 24 ore 24/1/2009, 24 gennaio 2009
AUMENTANO I FILM ITALIANI NEL 2008
Aumenta la produzione di film italiani e cresce la quota degli investimenti privati rispetto ai contributi statali. Secondo i dati dell’Anica, l’associazione delle industrie cinematografiche e audiovisive, il 2008 conferma la ripresa degli ultimi anni.
Una rinascita costruita con più capitali privati, più attenzione al marketing, più collaborazione tra autori e produttori. Anche se la Rai poteva dare di più: sono due i film italiani programmati in prima serata da Rai1 nel 2008.
Le novità del 2009 è il credito d’imposta sugli investimenti, che ha avuto un parziale via libera dalla commissione Ue. «Con l’avvio degli incentivi fiscali - sottolinea Riccardo Tozzi, presidente dei produttori e di Cattleya - contiamo su almeno 100-150 milioni di euro di maggiori investimenti da parte dei privati rispetto al 2008». Nello scorso anno, su un totale di 330 milioni investiti nella produzione di film italiani, 259 sono venuti dai privati, il 78,5% del totale, e 71 dallo Stato. Nel 2006 gli investimenti totali erano pari a quelli dei soli privati nel 2008.
Non mancano i segnali negativi, che hanno tre nomi: Stato, Rai e pirateria, per la quale s’invoca una legge sul modello francese. Gli operatori lanciano l’allarme per la ripartizione del Fondo unico per lo spettacolo e il contributo sugli incassi. «Chiediamo il ripristino della quota del Fus stabilita dalla legge per il cinema, pari al 25% del totale» precisa Paolo Ferrari, presidente dell’Anica. Di fronte alla quota al cinema del 18% di un Fus oltretutto ridotto, vi sarà una mobilitazione già annunciata. I contributi sugli incassi, nel 2009, «in sostanza non ci sono più - spiega Tozzi - perché il debito pregresso dello Stato, più di 40 milioni, è superiore agli stanziamenti per il 2009. Altro che cinema di Stato».
Un fenomeno emerso quest’anno è quello dell’incremento dei film a basso costo, sotto i 200mila euro, girati in digitale: 29 contro i cinque del 2007.
Qualche piccolo segnale di rallentamento c’è, perché, pur tenendo le posizioni, il cinema non può non risentire del calo dei consumi e della crisi finanziaria. L’investimento medio a film scende da 2,5 milioni a 2,1 ma il dato è condizionato dall’elevato numero di film a basso costo. Un discorso a parte meritano le 31 coproduzioni realizzate nel 2008, di cui 20 a maggioranza italiana. Sul mercato quelle degli anni precedenti sono andate male (3,5% in meno di quota di mercato), determinando la leggera discesa della quota italiana sotto il 30%, rispetto al 31,7% del 2007; ma ottengono maggiori finanziamenti dallo Stato: in media 1,4 milioni contro gli 1,2 dei film italiani al 100 percento.
Gli incassi in sala sono scesi dai 617 milioni del 2007 a 593 milioni e i biglietti sono scesi sotto quota 100 milioni. La Universal/UIP è leader tra i distributori seguita da Medusa e 01 Distribution (Rai). La Filmauro di Aurelio De Laurentiis è quella con il maggior incasso medio delle pellicole distribuite: 47,3 milioni con otto film, per una media di quasi sei milioni a titolo. Natale a Rio è stato il maggior incasso con 17,6 milioni, Gomorra ha superato i dieci milioni. Nel 2008 hanno chiuso 46 monosale cittadine mentre solo i multiplex con più di sette schermi hanno aumentato (dell’1,3%) i biglietti venduti.
Le tv generaliste, infine, hanno programmato 1.380 film italiani, repliche incluse, mentre sulla piattaforma satellitare 982 titoli nazionali hanno prodotto 8.226 passaggi. Sono 138, secondo Studio Frasi, i film italiani in onda nella prima serata delle tv generaliste: due su Rai1, cinque su Rai2, 26 su Rai3, 21 su Canale 5, 22 su Italia 1 e 33 su Rete4. Su Rai1 ben 126 dei 132 film programmati vanno in onda dalle 23 alle 7 di mattina e così 193 dei 237 film di Italia 1 e 331 sui 445 du Rete 4.