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 2009  gennaio 27 Martedì calendario

DE BENEDETTI STORY: L’INGEGNERE TRA FINANZA E GIORNALI

(Adnkronos) - Dalla Fiat all’Olivetti, dalla Sme al Banco Ambrosiano, da L’Espresso e Omnitel alla piu’ recente ’avventura’ dell’investment company Management & Capitali. Sono queste alcune delle tappe della lunga carriera dell’Ingegnere, che lega il suo nome alle piu’ importanti pagine della vita economica italiana degli ultimi decenni e che oggi, in una conferenza stampa, ha annunciato, a sorpresa, di lasciare le presidenze delle societa’ da lui fondate.
Carlo De Benedetti e signora

Carlo De Benedetti nasce a Torino il 14 novembre del 1934 e si laurea in ingeneria elettrotecnica al Politecnico nel 1958. Muove i primi passi nell’azienda paterna, la Compagnia Italiana Tubi Metallici e, successivamente, insieme al fratello Franco, acquisisce nel 1972 la Gilardini, della quale diventa presidente e amministratore delegat fino al ’76. L’azienda,quotata che fino ad allora si era occupata di affari immobiliari, viene trasformata in una holding che opera nel comparto metalmeccanico. Intanto, nel 1974, viene nominato presidente dell’Unione industriali di Torino.

Nella primavera del 1976, approda alla Fiat, chiamato da Umberto Agnelli. Viene nominato amministratore delegato, carica che rivestira’ per 100 giorni. In dote porta il 60% del capitale della Gilardini in cambio di una quota azionaria della Fiat (5%). L’Ingegnere comincia a tagliare drasticamente l’organico dei dirigenti, ma sembra voler fare di più. La cronaca racconta di un tentativo di scalata da parte del top manager e del fratello Franco, appoggiato da gruppi finanziari elvetici, che di certo fu scoperto dagli Agnelli. Fatto sta che, come allora si disse, De Benedetti lascio’ la casa torinese per ’’divergenze strategiche
Carlo De Benedetti

Subito dopo con il denaro ottenuto dalla cessione delle azioni Fiat, De Benedetti rileva le Compagnie industriali riunite, Cir, e trasforma una piccola conceria in una delle piu’ importanti holding private. La Cir, con piu’ di 10 mila dipendenti, viene quotata alla Borsa di Milano. Per quasi 20 anni, De Benedetti ne’ sara’ vicepresidente e amministratore delegato. Nel 1995 ne assumera’ anche la carica di presidente. Sempre nello stesso anno, De Benedetti da’ vita a Cofide, Compagnia Finanziaria De Benedetti. Si prepara il terreno per il grande salto nell’editoria.

Tra le attivita’ piu’ importanti del gruppo Cir-Cofide vi e’, infatti, il gruppo editoriale L’Espresso; la capogruppo (gruppo editoriale L’Espresso spa) pubblica il quotidiano nazionale La Repubblica e il settimanale L’Espresso. Proprio nelle scorse settimane, in occasione della scomparsa di Carlo Caracciolo, De Benedetti ha ripercorso la storia di un’amicizia lunga 50 anni, cominciata nel 1958. ’’Carlo e’ stato un compagno della mia vita, l’unico vero editorie che abbia mai incontrato in vita mia’’, ha detto.

E la scelta, compiuta a meta’ degli anni ’80, di sottoscrivere un aumento di capitale dell’Espresso, che attraversava un momento di difficolta’, ’’fu una scelta del tutto irrazionale, fatto un po’ per amicizia nei confronti di Eugenio Scalfari e un po’ per il fascino di Carlo che negli affari perdeva una buona parte del suo spirito romantico’’.

Nel 1978, De Benedetti entra in Olivetti, di cui diviene presidente. L’azienda di Ivrea ha si’ un nome glorioso ma e’ molto indebitata e vicina al fallimento. L’Ingegnere pone le basi per un nuovo periodo di sviluppo: inizia una fase di ristrutturazione con la produzione di personale computer, stampanti, telefax, fotocopiatrici.
Carlo De Benedetti

Nel 1983 e’ nominato Cavaliere del lavoro. Insieme ad altri nomi di spicco, fonda la European Round table of industry, di cui e’ vicepresidente fino al 2004. Nel 1985 diviene membro dell’European Advisory Committee della New York Stock Exchange. Nello stesso anno diventa azionista di maggioranza della Sme, azienda dell’Italia proprietaria dewi marchi Motta, Alemagna, Bertolli, supermercati Gs e Autogrill. L’investimento e’ di 497 miliardi di lire per il 64% delle azioni. Un’operazione controversa e al centro di aspre polemiche visto che la capitalizzazione era pari a 1.300 miliardi di lire.

All’inizio degli anni ’80, De Benedetti diviene azioniste dal Banco Ambrosiano, acquistando il 2% del capitale. Riceve l’incarico di vicepresidente, una carica onoraria alla quale non era legata alcuna attivita’ di gestione, che lascia dopo appena due mesi cedendo la sua quota. Il 2 giugno del 1987 e’ nominato Ufficiale della Legion d’Honneur.

Il 1988 e’ l’anno dell’opa non riuscita per la ’conquista’ della Societe’ Generale de Belgique. ’’Persi per colpa mia. Peccai di troppa arroganza perche’ dichiarai di aver vinto prima del tempo, e di troppa prudenza perche’ lanciai l’opa, alla quale non ero obbligato, quando avevo il 15%: sarebbe bastato rastrellare fino al 30% in silenzio e sarebbe stata fatta’’, spiego’ in un’intervista. Nel 1995 fonda Omnitel, la seconda societa’ europea di telefonia mobile, e Infostrada. L’anno dopo,a causa di una grave crisi dell’Olivetti, decide di lasciare l’azienda, di cui rimane presidente onorario fino al 1999.
Carlo De Benedetti

In memoria del padre, il 10 luglio del ’97, fonda la Fondazione Rodolfo Debenedetti, di cui e’ presidente e nel ’99 nasce Sorgenia da una joint venture fra Cir e l’austriaca Verbund, entrando nel mercato dell’elettricita’ e del gas in Italia. Nel 2000 fonda la CDB Web Tech, societa’ specializzata in investimenti nel campo del nanotech e internet. Altro progetto in cui e’ coinvolto il gruppo Cir e’ la nascita di Hss Holding nel 2002. Target della societa’, controllata al 67%, e’ quella di diventare un operatore sanitario privato.Nel 2005, fonda la societa’ finanziaria Jupiter France e sempre nello stesso anno Management & Capitali. Nel 2006 ritorna alla guida delle sue attivita’ editoriali con la presidenza del Gruppo editoriale L’Espresso. Nel 2007, acquisisce con Merrill Lynch il gruppo Oakwood.

Molto si e’ parlato dei rapporti di De Benedetti con la politica, fino a ventilare una sua possibile discesa in campo. Un’ipotesi che lo stesso De Benedetti definisce un ’tormentone’. ’’Sono convinto- ha detto in un’intervista- che esista un’incompatibilità sostanziale e profonda tra la natura autocratica che contraddistingue le decisioni di un imprenditore e la natura democratica che deve contraddistinguere quelle del politico. E poi in Italia abbiamo già chi ha un ingombrante conflitto di interessi. Non vorrà che se ne aggiunga un altro?

PER CIR E COFIDE PRESIDENTI NON OPERATIVI SARANNO DECISI DAI CDA DI GIOVEDI’ PROSSIMO...
(Adnkronos) - ’’Per Cir e Cofide ci saranno presidenti istituzionali e non operativi, che non interferiranno con le attivita’ delle aziende’’. Lo ha detto Carlo De Benedetti, annunciando a Milano l’abbandono della carica di presidente di tutte le societa’ fino ad oggi presiedute. I presidenti delle due societa’ saranno decisi dai rispettivi cda giovedi’ prossimo.

PER LA PRESIDENZA DELL’ESPRESSO UNA FIGURA ISTITUZIONALE
(Apcom) - "Per l’Espresso ho invece concordato con mio figlio Rodolfo che il nuovo presidente sia una figura istituzionale da me indicata". De Benedetti ha anche sottolineato che "non ci sarà nessun riassetto azionario", che il gruppo rimarrà così com’è e che le partecipazioni rimarranno quelle attuali.

PER LA PRESIDENZA DELL’ESPRESSO UNA FIGURA ISTITUZIONALE
(Apcom) - "Per l’Espresso ho invece concordato con mio figlio Rodolfo che il nuovo presidente sia una figura istituzionale da me indicata". De Benedetti ha anche sottolineato che "non ci sarà nessun riassetto azionario", che il gruppo rimarrà così com’è e che le partecipazioni rimarranno quelle attuali.

L’INGEGNERE, INTRODURRE IN STATUTI SOCIETA’ LIMITE DI ETA’
(Adnkronos) - ’’Dovrebbe essere introdotto nello Statuto delle Societa’ un limite di eta’. Penso che noi lo faremo’’. Lo ha detto Carlo De Benedetti, nel corso della conferenza stampa, tenutasi oggi a Milano, per annunciare le dimissioni dalle cariche di presidenza dei Gruppi fino ad oggi presieduti. De Benedetti ha motivato le sue decisioni con il raggiungimento dei 50 anni di vita lavorativa e i 75 anni di eta’.

[26-01-2009]