Enrico Franceschini, la Repubblica 24/1/2009, 24 gennaio 2009
IL PETROLIO CONQUISTA LA PREMIER ANCHE IL LIVERPOOL VERSO GLI ARABI
«Allah è grande» potrebbe diventare uno dei cori preferiti dai tifosi della Premier League. Dopo che lo sceicco Mansour ha acquistato il Manchester City, ed è stato a un passo da Kakà, ora un miliardario del Kuwait sarebbe pronto a sborsare 500 milioni di euro per comprare il Liverpool. E poiché le vendite in Premier non sembrano finite, con Abramovich intenzionato a disfarsi del Chelsea, la possibilità che la Premier League possa essere presto soprannominata "Lega Araba" è tutt´altro che da escludere. Del resto un egiziano c´era già da tempo, Mohammed al Fayed, padrone di "Harrods" il celebre grande magazzino londinese, papà dello sfortunato Dodì che perì insieme alla principessa Diana e proprietario anche del Fulham. E c´era già anche lo stadio dell´Arsenal: che costruito quattro anni fa con soldi misti, ma soprattutto arabi, continuerà a chiamarsi Emirates Stadium fino al 2020 in onore di chi maggiormente contribuì alla sua realizzazione (la compagnia aerea di Abu Dhabi Fly Emirates, la stessa che comparirà sulle divise della squadra sino al 2014 e che fino a qualche anno fa era lo sponsor del Chelsea).
Se però Fulham e Manchester City non sono ancora squadre di vertice, il Liverpool ha vinto 19 titoli nazionali e 5 Champions, è una gloria del calcio inglese ed è attualmente in testa al campionato a pari merito con il Manchester United. Eppure da un po´ si sapeva che i suoi proprietari, i miliardari americani Tom Hicks e George Gillett, stavano pensando di passare la mano. I faraonici progetti annunciati quando acquistarono la società quattro anni fa, compresa la costruzione di uno stadio da 400 milioni di sterline (complice la Royal Bank of Scotland) non si sono realizzati; la stretta creditizia e la recessione globale hanno messo in crisi il loro investimento nel calcio inglese e ora si dice che abbiano un gran bisogno di contante. A fornirgli l´occorrente e anche di più potrebbe essere una delle più ricche famiglie del Medio Oriente, il clan al-Kharafi del Kuwait, che avrebbero avviato negoziati per acquistare il Liverpool a 500 milioni di sterline. I due americani ne chiedevano 600, ma la distanza non sembra incolmabile. La famiglia al-Kharafi in un primo tempo sembrava interessata soltanto a co-finanziare la costruzione di un nuovo stadio per il Liverpool, ma evidentemente ora l´appetito è cresciuto, forse stimolato dall´intraprendenza dello sceicco Mansour e dai colpi milionari della sua campagna acquisti, anche se per ora più promessi che realizzati. L´arrivo degli arabi a Liverpool (già smentito nella tarda serata di ieri dal vice-presidente del gruppo, ma è la prassi) sarebbe accolto con favore dalla tifoseria, ostili a Hicks e Gillett perché giudicati degli speculatori. Quali che siano le decisioni di Abramovich per il Chelsea, al cui acquisto sarebbe interessato un consorzio di investitori tedeschi, gli arabi sembrano aver comunque rimpiazzato i russi e persino gli americani: dal 2009/10 sulle magliette del Manchester United non ci sarà più il colosso delle assicurazione americane Aig, travolto dalla crisi, ma la Saudi Telecom (contratto quinquennale da 130 mln di euro).